Ieri il vertice in Prefettura con il ministro dell’Interno Minniti: “Non dico che le baby gang siano terroristi, ma usano metodiche di carattere terroristico”. Festa al liceo Cuoco Campanella per il ritorno di Arturo a scuola
Napoli, 17 gennaio – “Siamo tutti Gaetano”: è uno degli striscioni alla testa del corteo partito dalla periferia di Napoli, verso la stazione della metropolitana di Chiaiano dove la settimana scorsa è stato aggredito a calci e pugni un 15enne che ha poi subito l’asportazione della milza. A sfilare sono stati soprattutto studenti, ma anche molti residenti del quartiere che invocano maggiore presenza delle istituzioni: “Non è colpa di Gomorra, è colpa dello Stato“, era scritto su un altro striscione.
Al corteo hanno partecipato il sottosegretario alla Giustizia, Gennaro Migliore, il vicesindaco di Napoli, Raffaele Del Giudice, e il presidente della Municipalità Apostolos Paipais. Striscioni di solidarietà anche per Arturo, il 17enne accoltellato a dicembre in via Foria che è tornato ieri a scuola dopo un lungo ricovero in ospedale.
Intanto sempre nella giornata di ieri si è tenuto presso la Prefettura di Napoli si è tenuto un vertice con le forze dell’ordine al quale ha partecipato il ministro dell’Interno Marco Minniti, Arturo e la mamma Maria Luisa Iavarone. “Possiamo dire di essere sulla buona strada o di aver già individuato i responsabili delle violenze inaccettabili di questi giorni a Napoli. Questo grazie all’aumento dell’efficienza dei mezzi di contrasto, in particolare la videosorveglianza” ha dichiarato il ministro Minniti, al termine dell’incontro. “Non dico che le baby gang siano terroristi, ma usano metodiche di carattere terroristico: quella di colpire perché si è casualmente in un posto. Abbiamo un’assimilazione di metodiche tipiche di altre attività criminali. C’è una violenza nichilista che non ha alcun rispetto per il valore della vita, ed è ancora più drammatico se impatta con dei giovanissimi” ha aggiunto il ministro.
Lunedì è tornato a scuola, dai suoi compagni di classe, Arturo accolto con uno striscione nel suo liceo Cuoco a Napoli. “Bentornato Arturo” affisso all’ingresso della scuola. “Sono imbarazzato perché non mi aspettavo tanti giornalisti al mio ritorno a scuola, questa accoglienza dei miei compagni – dice al suo arrivo – ora mi aspettano i professori, più che miei compagni”. “Sono emozionato, ciò che mi è mancato è stato anche questo portone – afferma – vorrei fare presto, ho lezione”.