La Soprintendenza Archeologia delle Belle Arti e del Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli ha autorizzato le operazioni di recupero
Dopo il recupero, effettuato insieme ai colleghi del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, il reperto archeologico sarà sottoposto a operazioni di desalinizzazione, al fine di poter provvedere alla rimozione delle concrezioni e individuare eventualmente il “bollo”, ovvero il marchio di fabbrica attraverso il quale poter risalire al proprietario del carico e all’area di provenienza del suo contenuto.
“E’ sempre una giornata di festa quando lo Stato, in un’azione congiunta, recupera una tessera del nostro Patrimonio Culturale sottraendolo agli interessi dei clandestini e dei mercanti d’arte” commenta Carlo Leggieri, assistente tecnico subacqueo che sulla sua pagina Facebook ha pubblicato la foto dell’anfora finalmente al sicuro.