Napoli, migliaia di partecipanti al corteo migranti contro Lega e M5S

Ad aprire il corteo lo striscione, “Aprite i porti, Welcome refugees”

Napoli, 13 giugno – Nella giornata di ieri è stato messo in atto un corteo dei migranti contro la Lega e il M5S durante il presidio a largo Berlinguer indetto dalla Rete antirazzista, dal movimento Migranti Napoli e da Potere al Popolo. I manifestanti sono arrivati in corteo da piazza Garibaldi. Ad aprire il corteo lo striscione ‘Aprite i porti, Welcome refugees’. Un messaggio ribadito su un altro striscione anche in inglese e in francese. Dopo il presidio, i manifestanti si sono diretti davanti la Prefettura e poi alla Stazione Marittima al grido di ‘Tutto il mondo detesta Salvini’, ‘Assassini’ e ‘Apriamo i porti, mandiamo via Salvini’.

Versata vernice rossa sulle bandiere della Lega e del Movimento 5 Stelle per simboleggiare il sangue versato dei migranti. “Queste sono bandiere insanguinate. Il M5S  e la Lega hanno una responsabilità non solo morale ma anche materiale di persone che sono in alto mare che potrebbero star male e potrebbero addirittura morire e loro per fare il braccio di ferro con l’Europa stanno giocando con la vita di queste persone” spiega una partecipante al corteo.

“Non esiste il razzismo – spiega Ibrahim Coulibaly, presidente dell’associazione Mandé di Napoli – ma l’ignoranza. E poi la campagna elettorale è finita, anche Salvini deve smettere di interpretare il suo personaggio, ha vinto, ora non può mettere un muro tra i poveri e il resto del mondo. In Italia nessuno parla dell’apporto positivo che danno i migranti, del nostro lavoro, dell’apporto all’economia italiana, del contributo che diamo pagando le tasse e investendo i soldi nelle banche italiane. Salvini dice che togliamo lavoro agli italiani, ma non è vero e lo sanno tutti, la verità è che l’economia italiana va male e noi siamo nei casini come tanti italiani che a 35 anni vivono con i genitori perché non trovano lavoro”.

“Abbiamo paura di un ministro dell’interno – spiega Matteo Giardiello di Potere a Popolo – che dice che i migranti stanno nella pacchia e che le Ong che salvano i migranti nel Mediterraneo vanno messe sullo stesso piano degli scafisti. E questo in un Paese con enormi sacche di sfruttamento al servizio della camorra, in cui questi ragazzi, cittadini di serie B perché hanno meno tutele, vengono usati facilmente dai caporali”. Giardiello sottolinea anche che “qualcuno in Calabria ha fatto un tiro a segno contro un essere umano, che stava andando a cercare una lamiera come riparo perché i migrati di Gioia Tauro vivono in 4000 in una baraccopoli vicino ai campi.Lavoreremo da oggi per ricreare un tessuto sociale di mutualismo e il 16 giugno saremo a Roma, aderendo a una manifestazione dell’Usb contro le diseguaglianze sociali”.

Nel corso della manifestazione uno degli attivisti ha reso noto che “in Prefettura a Napoli è in corso un incontro in cui USb e collettivi pongono al prefetto il tema della sicurezza per gli immigrati nelle periferie e nell’area metropolitana, dove c’è un degrado che fa lievitare il razzismo e l’intolleranza da cui nascono episodi come quello di ieri in Calabria”.

In piazza alcuni attori del Teatro Popolare hanno anche messo in scena alcuni minuti de “L’eccezione e la regola” di Bertold Brecht.

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