L’obiettivo, come spiegato dal presidente De Luca, è quello di produrre dei vaccini contro le diverse patologie oncologiche
Napoli, 10 settembre – La Regione Campania investirà circa 160 milioni di euro nella ricerca oncologica con il progetto La Campania lotta contro il cancro. “Abbiamo deciso un anno fa di chiamare tutta la comunità scientifica in Campania, i centri di ricerca dei nostri ospedali e delle nostre università, ad impegnarsi in una sfida per vincere il cancro. Impegniamo risorse importanti con circa 160 milioni di euro, credo che neanche a livello nazionale si impieghino tante risorse per un progetto di ricerca su un unico obiettivo”, ha spiegato il governatore Vincenzo De Luca durante un incontro a Palazzo Santa Lucia con gli operatori sanitari.
“I ricercatori non avranno limiti finanziari, però dovranno portare risultati. Parliamo della ricerca farmacologica, del miglioramento di condizioni di vita e cura dei pazienti, tecnologie chirurgiche e mediche quanto meno invasive e devastanti per il corpo soprattutto delle donne. Dobbiamo essere capaci di produrre brevetti, produzione di farmaci e tecnologie”, ha aggiunto De Luca.
Il progetto coinvolge centri della Regione e nazionali come il Cnr, il Ceinge, l’istituto tumori Pascale, il Tigem, fondazione Telethon e i principali centri di ricerca, atenei ed ospedali della Campania. “Se sarà necessario continueremo a finanziare un nuovo ciclo di ricerca, anche con risorse analoghe”, ha detto De Luca, avvertendo che “le valutazioni saranno fatte solo ed esclusivamente al conseguimento dei risultati”.
Il presidente della Giunta regionale ha colto l’occasione della presentazione dei progetti per criticare le scelte del Governo in merito alle vaccinazioni obbligatorie. “Ho assistito in questi mesi ad atti di vera e propria irresponsabilità – ha affermato De Luca –. La Campania è per l’esavalente la prima Regione d’Italia, con il 90 per cento della copertura. Abbiamo fatto una grande campagna per spiegare a tutti che è decisiva la vaccinazione dei bambini per evitare che risorgano malattie che per quelli della mia generazione erano un’angoscia come la poliomielite”. Per il governatore è necessario andare avanti su questa linea “al di là della irresponsabilità degli esponenti di governo che hanno creato una condizione di incertezza per la famiglia e per i dirigenti scolastici. In Campania si va a scuola solo con la certificazione dell’avvenuta vaccinazione e le certificazioni le rilasciano le Asl, cioè i medici, non i liberi pensatori. Cominciamo a fare le persone serie e a uscire dalla cialtroneria. Le certificazioni medico scientifiche non le rilasciano i politici, le rilasciano i medici: dobbiamo tutelare i nostri figli e quella parte di bambini immunodepressi che non si possono vaccinare e rischiano di morire se si trovano in una comunità scolastica che ha raggiunto la soglia di sicurezza”.
Parlando della sanità campana, De Luca ha anche annunciato la fine dell’era del commissariamento entro novembre. “Quello che abbiamo fatto in questi anni è qualcosa di miracoloso. Intanto a novembre dopo dieci anni usciamo dal commissariamento. Abbiamo cominciato una risalita straordinaria per quanto riguarda la griglia dei livelli essenziali di assistenza. Il giorno 15 settembre come deciso, sabotaggi o meno, apre il pronto soccorso dell’ospedale del Mare dove potremmo fare arrivare il 70% di quelli che oggi si rivolgono al Cardarelli. È uno sforzo gigantesco che qualche volta tocca interessi consolidati, che chiama tutti quanti a cambiare le abitudini, ad assumere comportamenti di rigore e di serietà. Quando fai questo tipo di lavoro ti devi aspettare qualche piccolo sabotaggi”, ha concluso De Luca.