Il ministro ha accettato l’invito dei comitati per Bagnoli a un incontro pubblico sul futuro delle aree da riqualificare
“Il ministro per il Sud Barbara Lezzi sarà a Napoli, nel quartiere di Bagnoli, il prossimo 26 ottobre per un incontro pubblico nella sede della decima Municipalità alle 15.30”. Ad annunciarlo su Facebook gli attivisti del comitato Bagnoli Libera, che erano stati ricevuti da Lezzi nella sede del ministero a Roma. Il ministro, come scrivono gli stessi attivisti sui social, ha accettato l’invito “di un incontro pubblico sul territorio per ascoltare chi in questi anni si è battuto e mobilitato contro il disastro che conosciamo”.
Gli attivisti criticano le prime decisioni del ministro sull’area chiedendo “un cambio di passo” e sottolineano “la necessità di ribaltare la logica commissariale, entrare nel merito delle questioni, ripartendo dalle coperture finanziarie e dalla chiarezza sulla proprietà delle aree e i punti strategici del piano urbanistico contro i tentativi di speculazione ancora da bloccare”.
Per gli attivisti “la conferma dell’istituzione commissariale con la nomina di Floro Flores, frutto di un accordo politico, segna un preoccupante dato di continuità tra il precedente governo e quello attuale. Una continuità che ci era stata smentita più volte durante l’incontro di questa estate”. “Abbiamo combattuto contro il governo Renzi, il PD, il commissariamento e l’art.33 dello Sblocca Italia, dopo un decennio e più di passerelle di governi di destra e sinistra che hanno fatto di Bagnoli il disastro che tutti conosciamo. Non accetteremo altri passi falsi. Sarà fondamentale – proseguono gli attivisti – far sentire la voce e i bisogni del territorio, per proseguire verso la rotta tracciata in questi anni: quella per una Bagnoli libera dall’inquinamento, dal malaffare e dalla speculazione”.
“Il territorio di Bagnoli in questi anni è riuscito a dettare l’agenda a qualunque governo, locale o nazionale, che si è susseguito: per questo – aggiungono – chiamiamo ancora a raccolta l’intera cittadinanza per far sentire la nostra voce e le nostre istanze, per non permettere ulteriori passi indietro rispetto alle promesse fatte, e per garantire il rispetto delle volontà del territorio sul futuro dell’area. Lavoro a salario pieno, bonifica integrale a mare e a terra, parco urbano, spiaggia libera, e soprattutto – concludono gli attivisti – chiarezza sulle coperture economiche e sui tempi della bonifica, che dovrà sempre più essere messa sotto osservazione popolare per garantire il regolare svolgimento”.