Mercoledì 7 agosto i “Disoccupati di Stato” e i docenti di ruolo “ingabbiati” manifestano insieme a piazza Montecitorio
Napoli, 1 agosto – “Ed anche il mese di luglio è trascorso nell’attesa di un decreto urgente che non arriva mai! Dopo oltre 3 mesi da quel 24 aprile 2019, data dell’accordo che poi ha dato l’avvio ad un tortuoso confronto Governo, Miur e Sindacati conclusosi con la firma dell’11 giugno, i precari della scuola sono ancora in attesa del “veicolo normativo” più veloce per dare attuazione a quanto deciso”. Così, in una nota stampa, il professor Pasquale Vespa, presidente dell’Associazione Nazionale Docenti per i Diritti dei Lavoratori e Coordinatore UIl Scuola Precari.
“Intanto Settembre è alle porte e si prevede un nuovo anno all’insegna della precarietà dei rapporti di lavoro con almeno 150-170 mila cattedre che saranno ricoperte da supplenti e con la Terza Fascia delle GI in prima linea per salvare, ancora una volta, il prossimo anno scolastico”.
“E nel mentre la politica italiana è in tutt’altre faccende affaccendata, la Commissione Europea ha aperto una procedura d’infrazione contro l’Italia per abuso di ricorso ai contratti termine nella pubblica amministrazione e per discriminazione dei lavoratori a tempo”.
“In questa triste storia che ha carattere d’urgenza per il Paese reale, ovvero per gli studenti, i loro genitori e i docenti, ma evidentemente non per la politica, ci ha messo la faccia il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte!” – ricorda il professor Vespa.
“Ciò premesso, come Associazione nazionale Docenti per i Diritti dei Lavoratori abbiamo deciso di unificare le legittime richieste di chi è stato cancellato dall’accordo – come i docenti di ruolo di infanzia e primaria – unici docenti di ruolo che non avrebbero diritto ad abilitarsi secondo la bozza di decreto che circola in queste ore e le istanze di chi, con anni di esperienza è stato nuovamente mortificato da una politica lenta ed incapace ad agire. Occorre mantenere le promesse di stabilizzazione di tutto il precariato – dice il presidente Vespa -, non solo di 24mila fortunati vincitori di una prova computer based. Vogliamo il rispetto del punto 22 del Contratto di Governo. Su questo non daremo tregua a nessuno!”.
“E’ ora di farci sentire! Anche ad agosto! – esorta il professor Pasquale Vespa. – E’ ora di mobilitarci tutti insieme per:
– la terza fascia da stabilizzare;
– i docenti di ruolo ingabbiati di infanzia e primaria che attendono di abilitarsi al pari degli altri docenti di ruolo;
– dare pari dignità e prospettive a chi ha qualche giorno mancante rispetto ai 3 anni di servizio richiesto dall’accordo e sarà scavalcato dai dottori di ricerca che potranno invece abilitarsi senza avere nemmeno un solo giorno di lavoro svolto a scuola;
– per una soluzione a regime che valorizzi l’esperienza di chi oggi ha 360 giorni di servizio e che il Consiglio di Stato nel 2015 consentì loro di abilitarsi con un Pas;
– valorizzare l’esperienza sul sostegno di chi lavora da anni al servizio di ragazzi disabili e che è stato escluso dall’accordo perchè senza specializzazione;
– le gae da svuotare;
– dire no al concorsone calderone aperto a tutti e che mette a bando i posti di lavoro occupati da anni precari di terza fascia;
– dire un netto NO ad una prova computer based che non garantisce la stabilizzazione e quindi il rispetto del punto 22 del Contratto di Governo mentre nel 2018 si espletava concorso FIT con il solo orale NON selettivo.
“Troppe discriminazioni tra docenti e docenti. Troppi politicanti dalla sera alla mattina si ergono a paladini della Meritocrazia delle chiacchiere da bar! A questi signori chiediamo, dove siete stati fino ad oggi quando a garantire il servizio di Istruzione Pubblico sono stati impegnati per oltre un decennio gli attuali precari storici di Terza Fascia? Dove siete stati quando il Partito Democratico, d’intesa con il Movimento 5 Stelle, approvava il percorso FIT che ha garantito l’assunzione di decine di migliaia di precari con il Concorso NON selettivo? Per questi motivi, Mercoledì 7 Agosto i “Disoccupati di Stato”, licenziati a giugno e riassunti a settembre, e gli “ingabbiati” di ruolo saranno dalle ore 9,30 a piazza Montecitorio per manifestare ancora una volta il proprio dissenso verso una politica di discriminazioni tra Lavoratori“, conclude il professor Vespa.