Scuola, Decreto “Salva Precari” o esodo in massa per decine di migliaia di lavoratori?

60mila docenti precari attendono la fase di stabilizzazione che anche questa volta non ci sarà

Dopo mesi di confronto con le sigle sindacali rappresentative CGIL CISL UIL SNALS e GILDA e un accordo siglato l’11 giugno e sfumato dopo la crisi di governo di agosto, il primo ottobre va in porto un accorto tra governo e sindacati che lascia l’amaro in bocca a tutti i precari della scuola.

Un risultato, quello raggiunto, che ha visto anche un ritardo nella pubblicazione in Gazzetta Ufficiale per la mancata firma del Capo dello Stato Sergio Mattarella. Profili di incostituzionalità e tanti esclusi hanno prodotto un testo che, dopo qualche modifica, ha poi visto incardinare il testo firmato nell’iter parlamentare con l’assegnazione alle commissioni parlamentari competenti, ossia la VII (Istruzione) e l’XI (Lavoro).

Il 25 novembre il testo approverà in Aula alla Camera ed inizierà la discussione. Un provvedimento che non piace ai lavoratori della scuola e che da più parti si chiede di emendare. In primo luogo perchè non rappresenta una vera e propria fase di stabilizzazione di chi ha lavorato per anni come precario ed oggi vede il suo futuro lavorativo appeso ad filo. Primo scoglio da superare per l’agognato ruolo è la prova Computer Based. Chi non supera il test a crocette è fuori e non avrà nemmeno la possibilità di abilitarsi. Magro bottino per chi ha consentito il corretto funzionamento della Scuola Statale in questi anni.

Al malcontento per una stabilizzazione mancata si aggiunge quella degli esclusi. In primo luogo di chi ha il terzo anno in corso e non potrà partecipare al concorso straordinario. A questi si aggiungono le migliaia di precari che pur lavorando per anni su sostegno non avranno l’opportunità di essere stabilizzati e in assenza di esperienza specifica su una classe di concorso non potranno nemmeno partecipare alle selezioni. Altre categorie di esclusi sono i precari che hanno accumulato esperienza nei centri di formazione professionali alle dirette dipendenze delle regioni e chi ha servizio misto, statale e paritarie. In pratica chi non ha servizio esclusivo per almeno 3 annualità di servizio nella Scuola statale non potrà partecipare al concorso. Tanti i casi di chi ha lavorato lo scorso anno ed è in cattedra anche quest’anno in una scuola statale ma completando le tre annualità negli IeFP o nelle paritarie è escluso dal concorso.

A fronte di circa 60mila potenziali interessati i posti messi a concorso sono appena 24mila. Altri 24mila saranno messi a bando con un concorso ordinario. Anche in questo caso chi vince va in ruolo, chi risulterà idoneo ma non vincitore sarà abilitato. Una platea di un milione di candidati si appresta ad affrontare una selezione che, per i numeri in gioco, determinerà per l’ordinario, decine di migliaia di nuovi abilitati, anche senza esperienza, che andranno ad intasare le graduatorie dei precari di seconda fascia.

Risultato? Un incremento esponenziale del precariato e un processo di espulsione dal mondo della scuola di chi, pur avendo lavorato anche per oltre 10-15 anni, sarà scavalcato dai nuovi abilitati, anche senza esperienza, e dovrà dire addio al proprio lavoro precario. A 5 anni dalla presentazione della soluzione denominata, per puro marketing politico, “La Buona Scuola”, l’esercito dei precari cresce di anno in anno e oggi tocca la cifra 170mila contratti a tempo determinato. E se non verranno approvati opportuni emendamenti al testo del Decreto Salva Precari, dalla Camera passerà al Senato e verrà trasformato in Legge entro il 30 dicembre 2019. Con tanti saluti al diritto al lavoro di decine di migliaia di lavoratori.

One thought on “Scuola, Decreto “Salva Precari” o esodo in massa per decine di migliaia di lavoratori?

  1. Perché è corretto discriminare il servizio prestato prima del 2011/2012. Sono tra gli esclusi che ha i 36 mesi prima di quella data. Ho solo 24 mesi validi, gli altri non valgono. È vergognoso, bastava fare una sanatoria, già ai tempi di Renzi. Invece ha pensato solo al ruolo della propria moglie, inoltre nella famosa fase C sono stati inseriti nel ruolo i vincitori del concorso. Gran parte di loro avevano già buon contratto a tempo indeterminato, in altre amministrazioni, private. Cosa hanno fatto sì sono licenziati ed hanno accettato il ruolo, senza aver fatto un giorno di servizio nella scuola. Se questa è logica, fate voi. Grazie per la possibilità di informarvi. Aspetto commenti, Fabrizio

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