Il sindaco: “In questi anni fatto un grande lavoro istituzionale”. E il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, citando il titolo di un famoso film di Troisi afferma: “Scusate il ritardo”
La bonifica dell‘ex area Italsider nel quartiere Bagnoli dovrebbe finalmente avvenire, dopo 30 anni di sprechi e promesse, nel 2024. Durerà infatti 4 anni, secondo quanto dichiarato dall’ad di Invitalia Domenico Arcuri, la bonifica inaugurata con l’evento #RilancioBagnoli. Evento che ieri ha visto la partecipazione oltre che dello stesso Ad di Invitalia anche del ministro per il Sud Giuseppe Provenzano, del vicepresidente della Regione Campania Fulvio Bonavitacola, del sindaco di Napoli Luigi de Magistris, del commissario di governo Francesco Floro Flores e del presidente della X Municipalità Diego Civitillo.
“Dopo 25 anni sento di dire ai cittadini di Napoli, di Bagnoli e di tutto il Sud: scusate il ritardo, ma oggi partono le bonifiche”, ha affermato il ministro Provenzano citando il titolo di un famoso film di Troisi. “I lavori – ha aggiunto il ministro – vengono eseguiti con il minimo impatto per cittadini e il movimento suoli sarà minimizzato, questo ci aiuta a prevenire anche eventuali problemi. Vogliamo aprire questo luogo alla cittadinanza. Coinvolgeremo la città nel concorso di idee, apriamo oggi i recinti e proviamo a restituire alla città quello che negli anni è stato sottratto”.
“Dopo decenni di attesa vediamo le ruspe e ora – ha affermato ancora il ministro – dobbiamo controllare i lavori che vengono portati avanti con tecniche di bonifica all’avanguardia con un rigoroso rispetto dei protocolli di legalità. Le ruspe non sono solo un segno di giustizia ma anche il giocarsi una partita politico-istituzionale sulla credibilità per le politiche del Sud che si costruisce anche qui”.
“Queste sono le ruspe che ci piacciono” ha affermato il sindaco di Napoli de Magistris con una frecciatina a Matteo Salvini. “C’è l’impegno di tutti perché si faccia presto e bene perché Bagnoli è un’area strategica per Napoli, per il Sud e per Paese – ha sottolineato il sindaco –. Con il Governo Conte 2 sono state gettate le basi per lavorare nel miglior modo possibile”. Il primo cittadino ha inoltre rimarcato l’importanza delle clausole sociali, secondo le quali “si dovrà impiegare anche manodopera di questo quartiere che tanto ha sofferto in questi lunghi anni”.
“Non bisogna illudersi, il cammino è molto lungo – ha detto il vicepresidente della Regione Campania, con delega all’ambiente, Fulvio Bonavitacola –. Si tratta di un intervento complesso ed esteso sul piano dimensionale ma anche innovativo per le caratteristiche dell’inquinamento plurale con caratteristiche anche inedite”. “Bagnoli è lo snodo tra il punto più basso di idea di sviluppo malata e il picco di una straordinaria rigenerazione – ha proseguito – resta il rammarico di essere arrivati tardi, perché bisognava ricordarsi negli anni addietro che viene prima la bonifica e poi le discussioni infinite sulle grandi idee creative. Queste potevano essere rimandate rispetto alla bonifica. Si è perso tempo ma oggi abbiamo impostato su basi solide questo presupposto”. Bonavitacola ha anche ricordato le perplessità della Regione sul futuro di Città della Scienza, sul futuro del Borgo Coroglio e infine su quello del Circolo Ilva.
Durante l’evento non sono mancate le proteste dei comitati di quartiere, con i disoccupati 7 novembre che hanno organizzato un sit-in all’ingresso di Porta del Parco in via Diocleziano. “In vista della campagna elettorale dicono che partono le bonifiche”, ha dichiarato Eddy Sorge del laboratorio politico Iskra. “Siamo qui – ha sottolineato – con i disoccupati, gli abitanti, i lavoratori e gli studenti del territorio per chiedere di poter controllare i processi della bonifica, che ci siano clausole sociali per l’inserimento dei disoccupati di Napoli e del territorio ma soprattutto basta annunci su Bagnoli in vista delle campagne elettorali. Vogliamo trasparenza e democrazia – ha concluso Sorge – e vogliamo decidere noi sui nostri territori. Chiediamo di poter aver un incontro con il ministro Provenzano, con De Luca e de Magistris”.
“In 25 anni si è perso il conto dei tavoli, delle cabine di regia e dei patti costituiti, insieme ai fondi annunciati, stanziati e persi”. Così in una nota Legambiente Campania ha commentato l’avvio del cantiere per le bonifiche. “Speriamo sia la volta buona per migliaia di cittadini che hanno vissuto nel limbo, nell’infinita attesa che ha provocato abbandono, degrado e povertà in quella che è diventata da periferia urbana, periferia umana. Vigileremo sui tempi e sulle modalità della bonifica con la speranza che sia partecipata e all’altezza delle sfide”, ha aggiunto l’associazione ambientalista.