Cibo a domicilio, oltre 400 ristoranti fanno appello a De Luca: “Far ripartire le consegne o molti chiuderanno per sempre”

Appello via social di molti ristoratori per far ripartire il servizio del cibo a domicilio (delivery) in Campania, unica Regione d’Italia nella quale è vietato da inizio emergenza coronavirus

“Bisogna far ripartire le consegne di pizze a domicilio in Campania o molti rischiano di chiudere per sempre”. È questo l’appello di oltre 400 attività di ristorazione al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. “Le aziende hanno bisogno di lavorare: non possiamo stare chiusi a vita. Le consegne a domicilio sono un piccolo palliativo ma possono contribuire a salvare qualcuno, visto che prevediamo che un terzo dei locali di ristorazione non riapriranno quando finirà il lockdown”, ha spiegato Massimo Di Porzio, titolare della Pizzeria Umberto a Napoli e presidente della Fipe Confcommercio per Napoli e provincia.

“Abbiamo pensato di riunire un po’ di personale in cooperative che potrebbero occuparsi delle consegne con i dispositivi di protezione adeguati. Abbiamo lanciato in tanti questa iniziativa e la risposta social è stata fortissima, sono oltre 400 i locali in Campania che chiedono di ripartire almeno con le consegne”, ha aggiunto Di Porzio.

“Il presidente De Luca ci disse resistete per 15 giorni – spiega –. È passato un mese e mezzo e abbiamo chiesto due volte un appuntamento, ma stiamo ancora aspettando. Vogliamo un segnale, un dialogo. Neanche per il 4 maggio ci sono arrivati segnali. Io mi rendo conto che è facile chiudere tutto, ma le consegne garantirebbero a qualche piccola azienda di sopravvivere e darebbero un servizio ai consumatori. Ho amici a Milano che mi raccontano del pranzo di Pasqua che gli è stato consegnato a domicilio. Quando l’emergenza finirà – conclude Di Porzio – le persone non verranno più al ristorante come prima, ci aspettiamo un calo del 60-70% e molti non ce la faranno. Dobbiamo pensare non solo agli imprenditori, ma a tutti i dipendenti”.

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