Il sindaco: “Non dobbiamo contingentare gli orari, le persone devono distribuirsi, devono uscire”. E sull’emergenza: “Rendere i sindaci amministratori di condominio è eversivo”. Intanto proprio sulla movida il governatore De Luca dice: “Ferma alle 23, mai più rincretinirsi con droghe e alcol”
Il nuovo scontro politico tra il sindaco di Napoli Luigi de Magistris e il governatore della Campania Vincenzo De Luca si consuma sull’ordinanza regionale n.49 che vieta a bar e locali della movida di restare aperti dopo le ore 23. Un’ordinanza, quella della Regione, che non piace proprio a de Magistris, perché spiega in un’intervista a Radio1: “La gente non scompare, ma succede esattamente il contrario. Noi dobbiamo aprire tutto ed è quello che farò io a Napoli, aprirò tutto h24: parchi, strade, metteremo una piattaforma di legno sulle scogliere. Non dobbiamo contingentare gli orari, le persone devono distribuirsi, devono uscire, avere la mascherina, stare attenti e non fare assembramenti, ma devono ricominciare a godersi la natura, la città e a rimettere in moto l’economia. Bisogna tornare a vivere con tutte le precauzioni possibili”.
Il primo cittadino partenopeo continua a lamentare una mancanza di condivisione in questo genere di decisioni. “Ridurre i sindaci a fare gli amministratori di condominio viola la Costituzione, questo è un disegno eversivo dell’ordine costituzionale ed è un fatto democratico molto serio”, afferma de Magistris. “Il modo di procedere con le ordinanze regionali è sbagliato – aggiunge – sono i sindaci che devono regolamentare. Il Governo ha fatto un errore politico clamoroso, quello di abbandonare i sindaci. Ci hanno vietato di fare ordinanze sanitarie, ora ci vietano anche di regolamentare le città, di avere la nostra visione. Come riparte l’Italia così? Dev’essere il sindaco di Milano a decidere come far ripartire Milano, così come i sindaci di Roma e Napoli. Io mi prenderò comunque gli spazi perché non farò morire la mia città per l’insipienza, l’inconcludenza e l’inadeguatezza di chi in questo momento dal Governo nazionale e regionale vuole decidere delle nostre vite”.
Sulla chiusura dei bar e locali della movida alle 23 però De Luca non sembra essere disposto a ripensarci. “Teniamo bloccata la movida alle 23 di sera – ha detto il governatore durante la consueta diretta del venerdì su Facebook –. Abbiamo visto cosa è successo ed era ampiamente prevedibile. Nessuno può immaginare che tornare alla normalità voglia dire tornare a quanto c’era prima. È cresciuta una massificazione alienante anche per la socializzazione e il divertimento – sostiene De Luca –. Cogliamo l’occasione per avere di sera meno droga, cancellare l’abitudine di rincretinirsi con superalcolici che mandavano ragazzini in coma etilico. Non generalizziamo ovviamente, ma questi fenomeni hanno assunto una dimensione impressionante. Colpa di gestori irresponsabili a volte, che non hanno spesso esitato a rovinare la vita dei giovani. Riprenderemo queste attività, ma non per ora. Si devono umanizzare i comportamenti dei ragazzi. Vorremmo arrivare a epidemia zero ma anche a cafoni zero. Anzi lancerei una campagna internazionale, no boor, cafoni zero. Servirà un controllo serio e effettivo delle forze dell’ordine”.
Per l’opposizione di centrodestra in Consiglio regionale sulla movida la Regione “ha preferito la scorciatoia del divieto”. “Piuttosto che imporre il coprifuoco che oltre a comprimere la libertà degli individui finirà per creare solo pesanti difficoltà a imprenditori già duramente provati, la Regione dovrebbe semmai allungare le fasce orarie d’attività per evitare pericolose concentrazioni orarie e quindi assembramenti”, afferma il capogruppo di Forza Italia Armando Cesaro.