Movida, scontro tra la Regione e il Comune di Napoli: il Tar sospende l’ordinanza comunale

Il sindaco commenta la sentenza del Tar della Campania che che sospende l’ordinanza del Comune sulla movida: “Prevalso il capriccio di De Luca”

È già finita la tregua tra il sindaco di Napoli Luigi de Magistris e il governatore della Campania Vincenzo De Luca. A infiammare gli animi è il tema delle regole sulla movida, dopo che il Comune ha approvato un’ordinanza più permissiva sugli orari di apertura al pubblico dei locali (consentiva di restare aperti fino alle 3.30 di notte nel week-end e 2.30 nei giorni feriali, ndr). Ordinanza, quella del Comune, che la Regione ha giudicato illegittima e che è stata impugnata davanti al Tar: i giudici amministrativi hanno accolto il ricorso in queste ore. Tra i motivi della pronuncia c’è “l’aggravamento del rischio sanitario”, non solo a Napoli, “atteso il prevedibile afflusso dai comuni limitrofi, se non da tutta la provincia, sul territorio del comune Napoli in ragione dei più ampi orari previsti dall’ordinanza sindacale e delle eventuali attività ludiche dalla stessa consentite”. Il tribunale amministrativo della Campania ha, pertanto, sospeso l’ordinanza sindacale del Comune di Napoli n.248 del 29 maggio 2020 nelle parti relative al prolungamento degli orari di somministrazione e vendita di alimenti e/o bevande, e di apertura dei relativi esercizi commerciali, “in senso difforme, ed ampliativo, rispetto a quanto al riguardo previsto dalla ordinanza del presidente della Regione Campania n.53 dello stesso 29 maggio”.

Resta il problema politico. Il sindaco commentando la sentenza del Tar ha affermato che “è prevalso il capriccio di una persona (De Luca, ndr) che ritiene di dover intervenire sulla regolamentazione della mobilità pedonale, dell’economia e del commercio e che nulla ha a che fare con la sanità”. “Il provvedimento – ha aggiunto de Magistris – non pregiudica il merito, di cui si discuterà nei prossimi giorni, e siamo convinti che dal punto di vista giuridico abbiamo le ragioni dalla nostra parte. Il decreto dice una cosa anche comprensibile: che di fronte a orari contrastanti si è ritenuto far prevalere l’ordinanza regionale, perché viene giustificata come un’ordinanza di natura sanitaria. È questo il punto grave e che ho sottolineato al presidente del Consiglio: la regolamentazione dei mercati e delle attività economiche è materia di pertinenza dei sindaci”.

Per de Magistris il governatore “mette in pericolo la salute dei napoletani e dei campani, perché restringendo orari e spazi, spinge persone a concentrarsi. Se dopo le 22 non puoi portare la birra fuori da un locale, tutte le persone entreranno nel locale”. Il sindaco ha quindi chiesto al governo di intervenire per “un abuso di posizione dominante di un presidente di Regione che, invece di dare conto del disastro che sta venendo fuori sulla sanità napoletana e campana, si diverte a incidere sulla vita delle persone”. A De Luca il primo cittadino chiede di “smetterla con questi atteggiamenti che rischiano di distruggere i territori e la salute dei concittadini: questo non possiamo consentirtelo”.

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.