A Napoli ma dg ospedale precisa, ‘non sono queste le procedure’
In fila davanti all’ospedale Cotugno a Napoli, per sottoporsi al tampone: in tanti, si sono recati al centro di riferimento per le malattie infettive, al rientro dalle vacanze trascorse all’estero. Ma il direttore generale dell’Azienda dei Colli, Maurizio Di Mauro, avverte: “Non sono queste le procedure”.
La Direzione ha chiesto che la Asl Napoli 1 centro, deputata allo screening con i tamponi e o i test sierologici, invii personale per fronteggiare la coda e dall’Azienda sanitaria sono arrivati rinforzi che si stanno occupando della fila di persone venutasi a creare, in seguito all’ordinanza emanata dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, relativa ai rientri dall’estero. Ma è una situazione “transitoria”, alla quale si è risposto per evitare che potessero crearsi problemi di qualunque natura.
“Le persone che rientrano – spiega all’ANSA Di Mauro – sono tenute a segnalare il rientro alla Asl che provvede a contattarle per gli esami, laddove necessario. Chi rientra è tenuto alla quarantena, per capire se hanno contratto il virus e nell’attesa dei risultati dei test, nel caso in cui ci siano stati sintomi, legati al Covid-19″.
“Le persone non possono venire qui in maniera autonoma, tra l’altro distraendo personale dalle cure dei pazienti”. “Gli assembramenti che si creano qui fuori – aggiunge – sono pericolosi perché se solo uno è positivo sta diffondendo il contagio, infettando tutti gli altri”. In più, “recarsi in ospedale per fare il tampone appena rientrati non serve a niente perché, seppure si è venuti in contatto con il virus, servono almeno 3/4 giorni per capirlo”