Scuola nel caos, i precari simulano il loro “De Profundis” in piazza

In piazza il 1° settembre a Napoli e il 3 settembre a Roma. Vespa (AnDDL) entra in politica per sostenere i lavoratori della scuola e le famiglie

Il 3 settembre Roma sarà letteralmente invasa dal mondo della scuola, dai docenti di ogni ordine e grado, dagli insegnanti tecnico pratici, dalle maestre, dal personale tecnico-amministrativo, dai direttori dei servizi generali e amministrativi e dai dirigenti scolastici, il tutto avverrà sotto l’aura combattiva di Pasquale Vespa, presidente dell’associazione Docenti per i diritti dei lavoratori che da cinque anni lotta per il lavoro stabile. Sarà un autunno caldissimo quella della scuola perché si è persa un’occasione per stabilizzare gli insegnanti e tutto il personale che opera in ambiente scolastico, proprio quando le risorse finanziarie c’erano e si è voluto, invece, investire in edilizia leggera quanto inutile. “Mai si è visto uno studente senza banco – dichiara Pasquale Vespa, leader dei docenti precari – ma scuole che aprono senza insegnanti sono sempre esistite, come il balletto di maestre e professori che va avanti fino a Natale. Ciò che sconcerta è una ministra ex sindacalista che rinnega le battaglie, un partito, il M5Stelle che fa giusto il contrario di ciò che ha promesso ai cittadini e il Pd complice della distruzione dei lavoratori. Questo accade nel momento più difficile, quando in corso c’è una pandemia e le famiglie e i lavoratori della scuola, ma soprattutto gli studenti di tutta Italia hanno bisogno di certezze, non di banchi a rotelle, di “finte aule che magicamente si allargano”, di insegnanti per sdoppiare le classi e non di “finti distanziamenti””.

Nella maggior parte delle scuole italiane, non è stato assegnato il personale di fatto, cioè quello che siede in cattedra da settembre a giugno e non si è visto quel personale Covid che dovrebbe addirittura essere licenziato dalla sinistra in caso di lockdown senza ammortizzatori sociali. Per fermare tutto questo caos, il 3 settembre alle ore 14 una fiumana di insegnanti invaderà piazza del Popolo a Roma e alle 18 avrà luogo il flash mob #IoEsisto, la toccante velia funebre del precario della durata di 5 minuti con quel “Silenzio” assordante che dovrebbe arrivare dritto alle orecchie di quei partiti che hanno affossato la scuola, ma anche del premier Giuseppe Conte che non sta ascoltando il grido di dolore degli istituti scolastici chiusi in molte realtà dallo scorso febbraio per riaprire senza quella sicurezza che tutti si attendono. “È stata un’occasione persa – precisa Pasquale Vespa l’ingegnere-giornalista, docente di informatica nonché presidente di AnDDL – le classi andavano sdoppiate per mantenere la distanza, si poteva fare lezione per piccoli gruppi per contenere eventuali focolai, invece, ci sono ancora classi da 30 studenti che dovranno fare lezione con la mascherina. Le famiglie ad oggi non hanno certezze, in alcune realtà del nord Italia come del sud, ai genitori non sono nemmeno state comunicate la conformazione delle classi prime, perché nulla si sa sugli organici. I banchi arriveranno se tutto va bene ad ottobre, ma non ci saranno quando il 14 suonerà la prima campanella“.

La protesta del 3 settembre sarà preceduta da un altro grande evento “La scuola della Costituzione scende in piazza”, il primo di settembre in piazza Dante a Napoli in concomitanza con l’entrata in classe degli studenti delle superiori che faranno le lezioni di recupero, il primo banco di prova per testare se le scuole potranno riaprire il 14 settembre in totale sicurezza. La protesta pacifica inizierà alle ore 10, alle ore 12 verrà inscenato il flash mob #IoEsisto e il tutto terminerà alle 14. Il momento sarà di quelli toccanti, da brividi, perché per terra su quel lenzuolo ci saranno i “cadaveri”, i docenti precari che simulano la loro morte a causa della mancata stabilizzazione nel posto di lavoro.

Chi ha 36 mesi di esperienza nell’insegnamento deve essere stabilizzato in virtù della normativa europea 1999/70/CE recepita nell’ordinamento dello Stato italiano con il Dlgs 386/2001 – dice a gran voce Pasquale Vespa – Chi ha acquisito esperienza come Dsga, sopperendo alle deficienze di uno Stato cronicamente in affanno, deve essere assunto. Occorre dare una risposta concreta a quei 4mila collaboratori scolastici impiegati per decenni nelle nostre scuole con le cooperative degli LSU e poi lasciati a casa disoccupati. Le decisioni folli di un ministero sotto attacco dal mondo della scuola e delle famiglie arriva al punto che docenti ammessi da un giudice a sostenere un concorso, che superano tutte le prove, vengono immessi in ruolo e poi licenziati. E parliamo di docenti su classi di concorso in cui i posti sono sufficienti per tutti. Per cui arriveremo al paradosso che con il prossimo anno scolastico, gli stessi docenti, ora licenziati, occuperanno la stessa cattedra come supplenti! E questa sarebbe la lotta al precariato’? È l’ora di portare la voce dei precari della scuola nelle istituzioni”. Questo il vero motivo della candidatura di Pasquale Vespa in politica con la lista civica in sostegno del leader a presidente del centro-destra, Stefano Caldoro alle elezioni regionali della Campania. «Sono entrato in politica per portare avanti il diritto alla stabilizzazione di chi con il proprio lavoro ha garantito il diritto all’istruzione dei nostri giovani, senza dimenticare nessuno: i lavoratori della statale, degli IeFP e delle paritarie che hanno contribuito a far funzionare il sistema scolastico italiano. Senza ledere i diritti di nessuno diamo priorità a chi è in Gae, chi ha vinto il concorso 2016, il concorso 2018, gli abilitati ed infine chi ha esperienza”.

Il mondo dei precari ha ancora in gola il groppone di quella sinistra che ha respinto l’emendamento Verducci e che vedeva in un momento di crisi lavorativa e sociale, una serenità familiare che avrebbe potuto giovare al Paese. Chi ha un lavoro stabile investe nel proprio territorio e fa girare l’economia, invece, grazie al governo giallo-rosso, molti potranno presto salutare il mondo della scuola, dopo avervi insegnato per oltre una decade, tutto ciò a favore dell’assistenzialismo e non del lavoro. “È anacronistico – afferma Pasquale Vespa – che la sinistra, ovvero lo schieramento Pd-5Stelle abbia abbandonato i lavoratori della scuola e che siano le forze dell’opposizione a credere che una stabilizzazione debba essere la soluzione”.

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