Referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari, le Acli di Napoli invitano a votare NO

“Questa riforma è uno scempio e va avversata”, ha spiegato il presidente dell’associazione dei lavoratori cristiani

Il 20 e 21 settembre gli italiani saranno chiamati a scegliere se mantenere l’attuale numero di parlamentari o tagliarne circa un terzo. Un’ipotesi quest’ultima che non piace a molti costituzionalisti ed esponenti della società civile, in quanto la riforma andrebbe a incidere sulla rappresentanza popolare.

Questa riforma è uno scempio e va avversata. A fronte di un risparmio in misura di un caffè all’anno per italiano, la riforma inciderà sulla efficienza del Parlamento, assegnando ancor maggior potere ai partiti, riducendo la rappresentanza delle forze politiche minori e la rappresentanza territoriale”, ha affermato il presidente provinciale delle Acli (Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani) di Napoli, Maurizio D’Ago.

“Troppi gli effetti distorsivi di questa riforma demagogica e scritta male, che porterebbe l’Italia ad essere tra i Paesi europei col minor numero di parlamentari in proporzione al numero di abitanti – ha proseguito D’Ago –. Non possiamo permettere che la rappresentanza politica sia maggiore per le aree più densamente abitate e minore per aree territorialmente più vaste ma con minor densità di popolazione. Inoltre, dobbiamo rimarcare che il rapporto tra i politici e gli elettori si indebolirebbe favorendone l’astensione e la disaffezione verso l’istituzione parlamentare. Dicono – ha concluso – di voler abolire una casta, invece così la rafforzano. Per questo diciamo NO ed invitiamo tutti a votare in questo modo”.

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