Durissime le parole del primo cittadino dopo le numerose richieste di malattie di dipendenti dell’Azienda Napoletana Mobilità
“Ormai non ci sono più dubbi, da tempo, da giorni, da settimane è in atto un attacco criminale e premeditato da parte di addetti al servizio Pubblico Anm ai danni dei napoletani e della città in un momento storico di grande sofferenza, di pandemia, con la Galleria Vittoria chiusa. Tutto ciò ormai non è più sopportabile. Se non saranno interrotte queste attività criminali il servizio pubblico non potrà più essere garantito e quindi per colpa di pochi la città verrà messa in ginocchio”. Lo affermano in una nota il sindaco di Napoli Luigi de Magistris e la Giunta comunale nel commentare la notizia dell’ennesima malattia di massa di personale dell’Azienda Napoletana Mobilità (Anm).
Oggi saranno assenti undici agenti di stazione della Metropolitana che, prosegue la nota del Comune, “comporterà la limitazione del servizio a Dante e tre capiservizio delle Funicolari che comporterà la chiusura del servizio della funicolare di Chiaia che dovrà chiudere oggi pomeriggio e domani”.
“Nell’arco di poche ore della tarda mattinata – spiega Anm in una nota – l’azienda ha ricevuto comunicazione di malattia di 11 agenti di stazione della Linea 1 della metropolitana, più una richiesta di urgente di legge 104. Tali assenze rendono impossibile presenziare tutte le stazioni. L’azienda si è attivata per assicurare la copertura dei turni necessari a garantire quanto meno il servizio sulla tratta Piscinola-Dante. Nel caso le comunicazioni di malattia dovessero aumentare, la Linea 1 sarà ulteriormente limitata a Vanvitelli. Sempre stamattina, Anm ha ricevuto comunicazione di malattia da parte di quattro capiservizio della funicolari. Per tale motivo nel pomeriggio di oggi la funicolare di Chiaia resterà chiusa mentre domani, venerdì 2 ottobre, non sarà effettuato il turno mattinale a Mergellina e la funicolare di Chiaia resterà chiusa per l’intera giornata”.
“Anm fa presente che in caso di certificato di malattia, le visite fiscali svolte dall’Inps, in questo periodo di emergenza Covid19 vengono effettuate in misura limitata e che i dipendenti percepiscono ugualmente lo stipendio. L’azienda – prosegue la nota –, scusandosi preventivamente con i cittadini, ricorda che da mesi sta tenendo attivi tavoli di confronto sindacale per discutere le richieste del personale che si stanno sollevando da diverse famiglie professionali ed auspica che dietro queste improvvise assenze non si nascondano forme di rimostranza che dovrebbero eventualmente manifestarsi nelle forme costituzionalmente riconosciute per le rivendicazioni sindacali quali lo sciopero, che, a differenza della malattia, comporta una decurtazione dello stipendio”.
“Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris si è scagliato duramente contro l’Anm, l’azienda dei trasporti partenopea. Secondo il primo cittadino, le assenze sarebbero un attacco criminale premeditato. Parole durissime quelle di de Magistris, che meritano approfondimento. Chiediamo che venga aperta al più presto un’indagine per verificare quanto detto dal Sindaco: se avesse ragione ci troveremmo davanti ad un fatto di una gravità assoluta ai danni di tutti i cittadini. Vada assolutamente fatta chiarezza. C’è da dire che, come denunciamo da tempo, troppi dipendenti pubblici fanno i furbi con ‘finte malattie’ a discapito dell’azienda e del servizio, che già è disastroso. Una vergogna che costringe i cittadini ad aspettare anche 30 minuti per una metropolitana o ore intere per un pullman. Siano aumentati i controlli e puniti duramente i furbetti”. È quanto invece dichiarato da Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale di Europa Verde.
Per i sindacati le parole del sindaco de Magistris “sono tendenziose, sbagliate e del tutto inappropriate”. “È pericoloso – scrivono in una nota Filt-Cgil Uiltrasporti – far credere che i problemi del Tpl a Napoli, che a suo dire doveva essere capitale mondiale del trasporto nel 2019, siano riconducibili alla malattia di 11 lavoratori. Mettere alla gogna chi, quotidianamente, profonde il massimo impegno per garantire un servizio pubblico accettabile non solo è pericoloso, perché espone i lavoratori alle ire dei cittadini, ma anche un tentativo maldestro di nascondere le vere motivazioni dei disservizi: 1000 lavoratori in meno in 7 anni, 500 negli ultimi 3. Nessun piano di investimento per le manutenzioni, 40 per cento di lavoratori di font line in meno rispetto al fabbisogno, 7 treni con età media di 25 anni, processi riorganizzati sottoscritti con Comune di Napoli ed Anm ‘mai partiti’. E la colpa è dei lavoratori? Troppo semplice e populista, la colpa – concludono – per noi va addebitata alla politica fallimentare del sindaco de Magistris che ha ridotto non solo il trasporto pubblico locale ma una intera città in condizioni pietose. Il sindaco dia risposte serie e non inventi alibi”.