Il governatore della Campania, parlando della guerra in corso tra Russia e Ucraina, ha sottolineato come manchino “oggi sulla scena mondiale le grandi personalità politiche, quelle personalità di grande valore morale che avrebbero potuto svolgere un ruolo di mediazione per evitare questo conflitto”
“Mi capita di ascoltare qualche volta trasmissioni televisive e ormai in Italia, come sempre, il dibattito è ideologizzato. Qualunque cosa si dica non fa capo alla ragione ma agli schieramenti. È una cosa deprimente”. A dirlo il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, parlando della guerra in corso tra Russia e Ucraina nel corso della consueta diretta del venerdì sui social. Secondo il governatore “mancano oggi sulla scena mondiale le grandi personalità politiche, quelle personalità di grande valore morale che avrebbero potuto svolgere un ruolo di mediazione per evitare questo conflitto”.
“Mi colpisce – ha proseguito De Luca – lo scarso interesse che c’è rispetto alla tutela della vita dei cittadini ucraini. Vedo in atto una guerra per procura anche da parte dell’Occidente, una guerra nella quale la vita ce la rimettono gli ucraini e non vedo grande efficacia nell’azione diplomatica per arrivare a cessare il fuoco. Questa è la priorità assoluta oggi perché la gente muore e i bombardamenti continuano, poi verifichiamo i compromessi necessari. Ma ho la sensazione sgradevole che ci sia una guerra fatta da altri su commissione”.
“Per quanto mi riguarda – ha detto ancora il governatore della Campania –, da queste tre settimane di guerra vengono fuori alcune cose chiare: la prima è la resistenza veramente straordinaria del popolo ucraino di fronte all’aggressione da parte della Russia. È un dato di grande novità e non scontato, che dimostra che a volte anche nelle guerre pesa di più la motivazione ideale di chi combatte rispetto anche alla forza militare. La sensazione è che la Russia si sia impantanata in questa guerra di fronte alla capacità di resistenza e alla forza ideale mostrata dagli ucraini. Inoltre incredibilmente ci sono più morti dalla parte degli invasori che dalla parte degli ucraini. L’Ucraina – ha concluso De Luca – uscirà da questa vicenda distrutta, nelle infrastrutture, nelle città, ma colpisce che ci sono quasi 12mila morti fra gli invasori. A conferma del fatto che quella che si immaginava fosse una guerra rapida è diventata una guerra atroce anche per gli invasori”.
Il governatore ha fatto anche il punto sulla situazione legata al Covid19 e sulla fine dello stato di emergenza annunciata dal Governo. “I contagi da Coronavirus riprendono a salire: credo sia ragionevole mantenere comportamenti prudenti, con l’uso della mascherina in luogo pubblico, al chiuso e procedere con i vaccini per chi non li avesse ancora effettuati. Da una decina di giorni abbiamo registrato un aumento dei casi e degli accessi nelle terapie intensive. Piccoli numeri, sì, ma in ogni caso si tratta di segnali che ci mettono in guardia: torniamo alla vita, ma con prudenza”, ha affermato De Luca.