Il titolare del Viminale ha spiegato durante un question time alla Camera che “la strategia del Governo si snoda su azioni a breve, medio e lungo periodo”
“Sulle azioni intraprese a Caivano, ribadisco la linea di fondo di questo Governo, e cioè che in uno Stato di diritto come l’Italia non ci sono, né ci potranno mai essere, zone franche, ossia aree nelle quali il controllo del territorio è in mano a bande di criminali”. A dirlo il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, durante un question time alla Camera su un’interrogazione relativa al traffico illegale di armi e sulle iniziative di carattere strutturale volte al superamento del degrado sociale e di illegalità in realtà come quelle di Caivano.
“Il decreto legge dello scorso 7 settembre ha previsto la nomina di un Commissario straordinario che – ha spiegato il ministro – avrà il compito di adottare, d’intesa con il Comune di Caivano e il Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio, un piano straordinario d’interventi infrastrutturali e di riqualificazione del territorio comunale. Voglio precisarlo, la strategia del Governo si snoda su azioni a breve, a medio e a lungo periodo, affiancando alle operazioni di contrasto che continueranno a essere svolte su tutto il territorio nazionale, iniziative sul piano economico, sociale, educativo e culturale”.
‘”Abbiamo già aumentato e incrementeremo ulteriormente, come ho già detto, le unità delle forze di polizia sul territorio nonché – ha proseguito Piantedosi – gli sforzi organizzativi e investigativi per assicurare una maggiore e sempre più capillare e visibile presenza delle forze dell’ordine. Estenderemo le cosiddette operazioni ad alto impatto attive nelle principali Città metropolitane, che stanno restituendo buoni risultati su tutto il territorio nazionale in termini di contrasto alla criminalità. Nelle città di Roma e Napoli sono state portate a termine operazioni in quartieri ad alta densità criminale”.
Anche secondo Sergio Rastrelli, senatore e coordinatore di Fratelli d’Italia a Napoli, nonché componente della Commissione Antimafia, stavolta lo Stato almeno su Caivano fa sul serio. “L’operazione delle forze di polizia effettuata a Caivano dopo la ‘stesa’ compiuta dalla camorra dimostra che questo Governo fa sul serio. Altro che passerelle, lo Stato stavolta vuole dichiarare guerra al crimine organizzato perché è giunta l’ora di marginalizzare il suo operato”, ha affermato Rastrelli. “D’ora in avanti i cittadini possono star sicuri che questo tipo di azioni possono solo essere destinate a ripetersi”, ha aggiunto.
E su Caivano avrà il suo bel da fare anche Nicola Gratteri, nominato ieri nuovo procuratore di Napoli. Ne è convinto anche Andrea Delmastro Delle Vedove, sottosegretario al ministero della Giustizia. “La nomina di Gratteri è un’ottima notizia per l’Italia intera, un’ottima notizia per Napoli, una pessima notizia per la camorra e quindi una straordinaria notizia per Andrea Delmastro”, ha affermato il sottosegretario. “Con una procura come quella di Gratteri chi immagina di andare a sparare per rimarcare il territorio sa che avrà un nemico di ferro in quella città. Gratteri – ha aggiunto – non è un alleato di questo governo, ma dello Stato intero”.
A congratularsi per la nomina di Gratteri a procuratore di Napoli, oltre al sindaco Manfredi e al governatore De Luca, anche il parroco del Parco Verde don Patriciello. “Nicola Gratteri, benvenuto a Napoli! Buon lavoro, uomo coraggioso e onesto. Ti raggiunga il mio abbraccio e la mia benedizione”, il messaggio affidato ai social dal parroco.