Comune di Napoli, approvato il Bilancio di previsione 2024-2026

La delibera è passata a maggioranza con due voti contrari e un’astensione

Approvato nella notte di martedì il Bilancio di previsione 2024-2026 del Comune di Napoli. La delibera è stata approvato a maggioranza con due voti contrari (quelli dei forzasti Salvatore Guangi e Iris Savastano) e un’astensione (Totti Lange, gruppo misto). La maggioranza ha promesso che non ci saranno aumenti sul fronte tasse per i cittadini napoletani mentre nel 2025 potrebbe nuovamente aumentare l’imposta di soggiorno per i turisti. Il bilancio, ha dichiarato il sindaco Manfredi, “è per noi un punto di arrivo ma anche un punto di partenza”.

“Due anni fa eravamo in dissesto e quindi dobbiamo anche rivendicare questa azione che è stata fatta. Sono passati due anni dal Patto per Napoli e fino a due anni fa eravamo in dissesto. Abbiamo preso anche misure impopolari, abbiamo aumentato le aliquote, abbiamo messo delle tasse, abbiamo chiesto dei sacrifici ai napoletani. Tutto è stato fatto – ha proseguito Manfredi – con responsabilità e anche con grande senso dell’istituzione. Nessuno credeva che saremmo usciti dalla situazione finanziaria in cui eravamo, tutti ci davano come morti, e il fatto che ce l’abbiamo fatta a mettere la testa fuori dall’acqua dev’essere motivo di grande orgoglio per noi e per la città. Ma la cosa più importante – ha concluso il primo cittadino – è il piano assunzionale che dobbiamo continuare a fare. Poter assumere migliaia di giovani, napoletani, entrati in Comune, in Asia, in Anm, significa che abbiamo dato anche una prospettiva di lavoro a tante persone e che abbiamo ringiovanito la nostra struttura”.

Critici i consiglieri di Forza Italia. “Nel bilancio votato dalla maggioranza di centro sinistra, Forza Italia ne ha dimostrato fino a notte fonda i limiti e le incongruenze. Mentre l’assessore Baretta parlava di fantascienza, è toccato a noi far tornare con i piedi per terra questa amministrazione”, affermano in una nota i consiglieri forzasti Salvatore Guangi e Iris Savastano.

“Le inefficienze sono presenti in tutti i comparti: dalle graduatorie ferme per ANM ai lavoratori a casa delle Terme di Agnano, dai fondi della tassa di soggiorno mal spesi alle mancate alienazioni del patrimonio. La sinistra si compiace sorridendo in aula e il resto della città piange – proseguono i consiglieri di opposizione –. Dov’è il fondo per la manutenzione degli alloggi popolari? Dove sono gli incrementi di unità nella polizia municipale e turistica? (Si definiscono una destinazione turistica ed hanno solo 8 unità di polizia che si occupa di controllare il comparto). Dove sono i programmi di miglioramento della sicurezza? Dov’è la programmazione turistica, e soprattutto dove il cambio di passo nei trasporti? Potremmo continuare per ore. Esultano per un bilancio portato a casa nel quale abbiamo sollevato perplessità, oltre che politiche, tecniche”.

A destare critiche però è anche l’emendamento approvato dal Consiglio comunale, su proposta del gruppo Manfredi Sindaco, con il quale viene istituito un salario minimo di 9 euro all’ora per tutti i lavoratori di ditte e società che hanno rapporti con il Comune. Il provvedimento, contenuto in un emendamento alla nota di aggiornamento del Dup, è stato criticato non solo dalle opposizioni in Consiglio comunale (che hanno votato contro) ma anche dal mondo delle imprese, in particolare dalll’Aicast (l’Associazione Industria Commercio Artigianato Servizi e Turismo). “I Comuni – recita una nota dell’associazione – non si possono interessare dei contratti di lavoro, che sono regolati da accordi e contratti nazionali. Questo provvedimento rischia di creare difficoltà al sistema del commercio e di alimentare la concorrenza sleale. Non si comprende per quale motivo, per esempio, un bar che richiede l’occupazione di suolo pubblico e quindi intrattiene rapporti con l’Amministrazione Comunale, debba sottostare a questa regola e uno accanto, possa invece liberamente applicare i contratti di lavoro di categoria senza vincoli”.

“Naturalmente – prosegue l’Aicast – non siamo contro i lavoratori, al contrario riteniamo che debbano essere sempre messi in condizione di poter contare sui propri diritti e su compensi adeguati. I consiglieri comunali, dal canto loro, si occupino dei tanti problemi che attanagliano al città: degli abusivi che quotidianamente fanno concorrenza sleale ai commercianti onesti, dello stato delle strade, del trasporto pubblico e dei servizi ai cittadini. Chiederemo un incontro urgente al sindaco Gaetano Manfredi e se non si tornerà indietro su questo tema saremo costretti a fare ricorso al TAR. Poi qualcuno dovrà pagare le spese di questa follia”.

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