Modifica del titolo V della Costituzione entro la fine della legislatura. Il Disegno di legge riuscirà a ridare energia vitale al Settore Turismo?

Il Consiglio dei Ministri ha approvato un Disegno di legge costituzionale finalizzato a modificare il Titolo V della Costituzione. Ed il provvedimento, invocato da anni, ha portato immediati consensi nel mondo del Turismo.

Seguendo il Ddl, il “Turismo diventa materia di legislazione concorrente“, in linea con la giurisprudenza della Consulta.Lo Stato, a differenza di oggi, torna ad essere l’organo centrale per definire le procedure alle quali le Regioni devono attenersi. Nella materia saranno ricompresi anche quei provvedimenti inerenti a “Porti lacuali e fluviali, i Porti marittimi e gli Aereoporti civili di interesse regionale“. Le capacità esecutive delle Regioni, saranno quindi subordinate a parametri predefiniti dal Governo.

“Dopo undici anni, l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri di un disegno di legge costituzionale di riforma del Titolo V”, dichiara Renzo Iorio, Presidente di Federturismo Confindustria, “è un passo di grande importanza per il recupero di competitività ed attrattività della destinazione Italia”. Ricordiamo che la precedente variazione, adempiuta con la Legge Costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, è in vigore dall’ 8 novembre 2001. La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica approvarono, ma fu necessario un referendum confermativo indetto il 3 agosto 2001. (Fonte LexItalia.it).

“È una decisione che auspicavamo da anni e che ci auguriamo possa consentire una più razionale ed efficace azione pubblica e utilizzo delle risorse”, prosegue Renzo Iorio, “l’attribuzione allo Stato della legislazione concorrente, anche in materia di porti e aeroporti, reti di trasporto e navigazione, pone le basi per una coerente politica nazionale di sostegno alla competitività dell’Italia e delle sue destinazioni turistiche”.

Positivo riscontro anche da parte di Bernabò Bocca, Presidente di Federalberghi: “la modifica del Titolo V ristabilisce le condizioni per sviluppare politiche di sistema”. Palpabile la soddisfazione anche di Astoi Confindustria Viaggi, che tra le sue pagine on line commenta la notizia: “la riforma”, spiega il Presidente dell’associazione, Nardo Filippetti, “torna materia concorrente, consentendo nuovamente allo Stato di emanare linee guida vincolanti per riprendere in mano la governance di un settore strategico che, in questi ultimi undici anni, è stato penalizzato da politiche frammentate, con conseguente dispersione di risorse; da un’assenza di coordinamento a livello centrale, nonché da una forte conflittualità tra Stato e Regioni. Questo provvedimento va, quindi, nella direzione da noi sempre auspicata e ci auguriamo che possa costituire il giusto ponte anche per attuare finalmente una promozione univoca del brand Italia, cosa oggi più che mai necessaria e improcrastinabile”.

In tutto questo fiume di consensi non sono certo mancate le critiche arrivate in seguito alla riunione della Conferenza delle Regioni indetta, in sede straordinaria, proprio per discutere la riforma del titolo V della Costituzione. Il parere unanime dei Governatori è che si tratta di “un errore l’intervento unilaterale del Governo”.
Stefano Caldoro, Presidente della Regione Campania, al termine del suddetto incontro, ha così chiarito la sua posizione: “Una discussione avviata, siamo pronti, abbiamo fatto alcune proposte. Sono convinto che alcune materie concorrenti vadano definite meglio. È necessario stabilire cosa compete allo Stato e cosa alle Regioni. Credo sia una discussione utilissima, ma va fatta insieme. È una questione di metodo, propedeutica a soluzioni migliori”.

Ma cosa porterà realmente questa modifica? Probabilmente, per quanto riguarda il comparto Turistico, il primo passaggio sarà quello di ridistribuire buona parte delle risorse economiche che saranno indirizzate all’Enit, Agenzia Nazionale del Turismo, dedicata alla promozione del “prodotto” Italia. Non ha mai avuto senso tutta questa ripartizione tra le Regioni che di fatto non sono mai riuscite a fare azioni commerciali coerenti tra loro.
Noi tutti, auspichiamo che si realizzino modifiche anche da un punto di vista dell’orientamento atteso che non è necessario cambiare soltanto il detentore della cassa, ma servono obiettivi ed una moderna formazione degli addetti ai lavori, competenza nella gestione ed uso del portale nazionale Italia.it.

Secondo il Presidente del Consiglio, Mario Monti, ad oggi, non si poteva più evitare un intervento così importante, necessario “Per accrescere la competitività dell’Italia e rimuovere alcuni impedimenti strutturali”.

Siamo concordi, non si poteva più evitare, anzi, la modifica, che arriva a fine legislatura, per il settore Turismo è decisamente tardiva. Comunque noi siamo fiduciosi ed attendiamo un cambiamento economico e di strategie che possa ridare dignità al nostro Paese.

Foto: NapoliTurismo.it

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