Il Napoli esce con le ossa rotte dallo Juventus Stadium. Una sconfitta pesante e una prestazione positiva solo a tratti, diciamo per un quarto di gara giocato decisamente meglio dell’avversario. Ma è ancora poco. I gol sono di Llorente (in fuorigioco), di Pirlo su punizione e di Pogba che fa un capolavoro dalla trequarti. Nel Napoli giocano bene Reina e Insigne.
FORMAZIONE. Il classico impianto di Benitez che preferisce sull’out di sinistra Insigne a Mertens e che in difesa ha gli uomini contati perché Britos ha accelerato i tempi di recupero ma si accomoda solo in panchina. La Juve sceglie Tevez e Llorente davanti e Pogba al posto di Marchisio al centro: entrambi i tecnici hanno fatto le scelte giuste.
TATTICA-1. Il centrocampo. Molto della partita, e della sconfitta del Napoli, passa per la zona centrale del campo. Le contrapposizioni immaginate alla vigilia trovano conferma sul campo: dove i duelli sono Vidal-Inler, Pogba-Behrami e Pirlo-Hamsik. Quest’ultimo è il più atipico perché lo slovacco non segue a uomo Pirlo per sporcarne l’impostazione, o meglio, lo segue solo a tratti. La scelta di Rafa è chiara: non adattarsi troppo all’avversario, non snaturare il proprio gioco in virtù di Pirlo e, quindi, non ridurre lo slovacco a custode del regista bianconero. Per quanto riguarda gli interni poi, c’è poco da dire: Vidal infastidisce Inler e fa una buona partita pur senza brillare, Pogba, invece, stravince il duello con Behrami e lo sovrasta anche fisicamente, Il giovane francese è il migliore in campo.
TATTICA-2. Le fasce. Sulla carta il Napoli dovrebbe avere la superiorità numerica sugli esterni per questione di modulo. Perché Callejon e Maggio se la vedono con Asamoah e, dall’altro lato, Insigne e Armero hanno superiorità su Isla. Ma ciò non accade: nel primo tempo Isla attacca come non li è mai visto fare da quando è alla Juve e anche Asamoah, meno del cileno, contiene Callejon e mette in apprensione Maggio.
TATTICA-3. Superiorità numerica. Conte forse si aspettava una marcatura più stretta su Pirlo e una parità numerica al centro (tre contro tre): di qui la mossa di abbassare Tevez lasciando libertà di movimento all’argentino che ha in primo luogo il compito di assicurare la superiorità numerica in mezzo al campo. Perché con esterni e mezz’ali contrapposte, è lui che è quasi sempre libero sulla trequarti offrendo una linea di passaggio libera ai suoi compagni e guadagnando falli e punizioni.
DUELLI. Alla fine alla base della sconfitta del Napoli c’è, forse, una sola spiegazione, tutti i duelli uno-contro-uno ieri li hanno vinti i bianconeri. E, a questo punto, c’è ben poco da dire a Benitez.
LATI POSITIVI. Tre considerazioni favorevoli: il Napoli, quando ha giocato col possesso e la rete di passaggi, è stato superiore alla Juve; il Napoli ha perso contro la prima e la seconda ma sempre in trasferta; il Napoli è a soli quattro punti dalla vetta.
CONTE. Un consiglio per non cadere nel ridicolo, un consiglio comunicativo per carità. Prima di confrontarsi dialetticamente con l’interlocutore, e prima di prendersi tutti i meriti del caso stroncando con arroganza ogni possibile critica, misurasse non tanto le parole ma l’interlocutore. Perché Conte che punzecchia Benitez è come se uno studente al primo anno di giornalismo correggesse Gianni Brera.
il goal di llorente non è in fuorigioco… 1) non c’è luce tra i due giocatori nel momento del tocco 2) il tocco di tevez non è un chiaro passaggio… e la regola del calcio dice che per tocchi in avanti involontari non è fuorigioco! prima di far girare notizie fallaci giusto per leccare le ferite dei tre palloni presi…siate almeno corretti e leggetevi il regolamento!
Caro lettore,
devo dirti che, per quanto le immagini ci abbiano consentito di capire, almeno quelle di Sky c’è un forte dubbio riguardo il primo gol della Juventus. Non ti nascondo che rivedendo l’immagine più e più volte si possa avere la sensazione che Llorente sia avanti anche se di pochissimo, per cui non è secondo me da imputare all’arbitro.
Il collega che ha scritto l’articolo non ha comunque trovato giustificazione a questa dipartita degli azzurri, anzi ha sottolineato la prova incolore del Napoli. Sul punto due, il regolamento, posso dirti che la volontarietà, almeno secondo la Figc e l’Aia, non esiste. Nel senso che ogni passaggio fatto da un giocatore della propria squadra anche se involontario può potenzialmente creare un’azione e quindi essere sottoposto alla norma del fuorigioco.
Il Collega non ha comunque tolto meriti alla prestazione della Juventus, né ha giustificato il Napoli, lo ripeto. La sensazione che abbiamo avuto noi di NT è che, seppur millimetrico, il fuorigioco ci sia ma era, chiaramente, quasi impossibile da vedere soprattutto da una prospettiva di campo e di movimento.
I regolamenti li leggiamo, ti assicuro che la volontarietà non è contemplata nell’ottica di un passaggio smarcante(inoltre è già difficile di per sé stabilire la volontarietà per un tocco di mani, figuriamoci per un passaggio).
Grazie e buona lettura.
gentile lettore, le precisazioni di daniele sono chiare e nette quanto il regolamento figc. è scritto in modo sintetico e lineare, facile facile, per tutti…basta leggerlo. è scritto così: Un calciatore in posizione di fuorigioco deve essere punito solo se, a giudizio dell’arbitro, nel momento in cui un suo compagno gioca il pallone o è da questo toccato, egli prende parte attiva al gioco, intervenendo nel gioco;
oppure influenzando un avversario;
oppure traendo vantaggio da tale posizione.
Il passaggio che ci interessa te lo evidenzio così è più facile ancora: “nel momento in cui un suo compagno gioca il pallone o è da questo toccato”. non si parla dunque volontarietà o meno.
per il resto sono tue opinioni, personali e anche divertenti. continua a seguirci!