Duro scontro in Aula per il decreto, infiamma la polemica
Roma, 5 febbraio – Continua l’esame del Dl Svuota Carceri. Dovranno essere esaminati i 120 ordini del giorno, presentati prevalentemente da Lega e M5s. In aula, in occasione della discussione, vi è stato un nuovo show di Gianluca Bonanno (Lega). Dura la reazione di esponenti Pd che hanno determinato l’intervento del vicepresidente della camera Di Maio e l’espulsione del leghista.
Ieri la Camera ha approvato la fiducia al Governo sul decreto carceri. I voti a favore sono stati 347 contro i 200 a sfavore e 1 astenuto. La fiducia dovrà passare al Senato entro il 21 febbraio per la consultazione finale.
Il percorso del Dl è stato accompagnato in questi mesi da tante polemiche. L’opposizione al Dl ha riguardato essenzialmente la possibilità che a beneficiare del provvedimento potessero essere anche i detenuti con regime di 41 bis (carcere duro) e del 416 bis (associazione mafiosa).
Il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, ha sempre dichiarato che questi detenuti non avrebbero mai usufruito di eventuali leggi di amnistia ed indulto qualora fossero state approvate. Nonostante le rassicurazioni anche oggi alla Camera non si sono evitate le proteste da parte dei deputati.
Contro il Dl hanno votato la Lega, Fratelli d’Italia e il Movimento 5 Stelle. Il M5S ha votato esponendo il regolamento della Camera. I deputati della Lega, al momento della votazione, esponevano un cartello con su scritto “no al libera-criminali”. Gianluca Buonanno ha lanciato un paio di manette sul banco, davanti al ministro Anna Maria Cancellieri , causando la sospensione per qualche minuto delseduta.
Buonanno ha poi dichiarato: “La Giustizia in Italia va male. Con questo provvedimento, fate il 3×2 sulla libertà dei delinquenti”.
“Fratelli d’Italia, ha dichiarato il presidente La Russa, voterà contro questo decreto e chiede alle altre forze di centrodestra di non rendersi complici di questo ennesimo provvedimento che non migliora la vita dei detenuti e peggiora la sicurezza nelle città italiane.”
Pd, Pdl e Sel hanno invece sostenuto il provvedimento. Secondo il Pd il decreto è una vera e propria riforma strutturale.
Il testo che dovrà essere approvato anche dal Senato, prevede:
Carcerazione preventiva: disposta solo per i delitti per i quali è prevista la reclusione non inferiore nel massimo a 5 anni. Sconti di pena anticipati: quando la pena residua da espiare non supera i 3 o 4 anni, si sospende l’esecuzione della pena applicando dove, sarà possibile, la libertà anticipata. Lavoro all’esterno: i detenuti potranno, a titolo gratuito e volontario, lavorare a progetti di pubblica utilità presso lo Stato, enti locali e organizzazioni di assistenza sociale e sanitaria.