Venerdì 9 marzo 2012, alle ore 12, al PAN (Palazzo delle Arti di Napoli in via dei Mille 60), i lavoratori dello spettacolo, riuniti in una Assemblea permanente sulle arti della scena incontrano: la stampa, gli altri lavoratori dell’arte e della cultura, i cittadini, gli amministratori.
Dopo un incontro pubblico sui temi del teatro, promosso dall’assessore Di Nocera al PAN teatro del 12 dicembre 2011, oltre 100 lavoratori dello spettacolo dal vivo: tecnici, attori, registi, autori, scenografi, musicisti, coreografi, danzatori, performer, organizzatori e operatori; singoli cittadini uniti dal mestiere della scena, rappresentanti di esperienze radicate nei territori, hanno cominciato – del tutto autonomamente, spontaneamente e costantemente – ad autoconvocarsi ogni lunedì e il venerdì; attuando un uso politico degli spazi pubblici del PAN e costituendo, di fatto, una Assemblea permanente sulle arti della scena. Divisi in sei tavoli di lavoro, hanno approfondito i temi:
- definizione della figura dell’artista nello spettacolo dal vivo;
- questioni normative relative al riconoscimento delle professionalità della scena;
- ridefinizione del ruolo e della funzione del Teatro Pubblico, in relazione al territorio, al pubblico, alla formazione;
- legge regionale dello spettacolo 6/2007;
- considerazioni sull’impiego dei fondi POR/FERSR;
- relazioni fra operatori della cultura e politiche della cultura.
Dopo tre mesi di lavoro, i componenti dell’Assemblea permanente sulle arti della scena sentono la necessità di comunicare con la città e rendere pubblico il proprio operato.
Convinti che l’arte e la cultura siano indispensabili per:
- una comunità che voglia mantenere viva la memoria del passato, decifrare e vivere il presente, immaginare e costruire un futuro;
- costruire una collettività socialmente consapevole e libera;
- la buona salute dell’economia, poiché esse creano innovazione e, dunque, occupazione e crescita.
chiedono alla politica di porsi in ascolto e al servizio della collettività, così da garantire dignità e sicurezza a tutti i lavoratori e permettere che la cultura sia alla portata di tutti i cittadini, poiché arte, società e cultura sono strettamente collegate.
Gli artisti/artigiani della scena si rivolgono:
- ai cittadini, invitandoli ad essere parte attiva dei processi culturali, a divenire l’altro sguardo: vivo, curioso, critico ed esigente;
- agli amministratori, affinché spezzino il legame tra gestione del potere e gestione della cultura e promuovano politiche culturali volte a sviluppare percorsi permanenti, rompendo i meccanismi dell’emergenza e del grande evento, senza sostitituirsi alle figure artistiche e organizzative del settore.
e ad essi chiedono:
- riconoscimento e valorizzazione dello status professionale dei lavoratori dello spettacolo dal vivo;
- condivisione di un codice etico che garantisca la trasparenza di tutti gli atti pubblici che riguardano la cultura;
- rispetto delle leggi che definiscono la distribuzione delle risorse;
- regole chiare che permettano a tutti di concorrere e presentare i propri progetti;
- bandi pubblici che nelle misure attuative tengano conto delle condizioni reali dei soggetti operanti sul territorio;
- difesa degli spazi pubblici, in particolar modo dei teatri, che devono offrire pluralità di proposte;
- verifica della coerenza e rispetto delle norme statutarie di stabili, fondazioni, enti e di tutte le organizzazioni finanziate con fondi pubblici.
Nello stesso tempo si impegnano:
- a mantenere una modalità di partecipazione sempre aperta a tutti, cittadini e operatori del settore, e a restare in contatto coi movimenti e gruppi che in Italia si muovono già da tempo sulle stesse istanze, mantenendo autonomia politica;
- a conservare alta l’attenzione sull’operato delle istituzioni;
- a farsi motore e strumento di nuove proposte politiche per la cultura e di nuovi modelli di relazione fra cultura e politica.