Acqua potabile a rischio per l’inquinamento della Piana del Dragone

C’è anche l’acquedotto Arin di Napoli tra quelli serviti dalle sorgenti alimentate dalla inquinata Piana del Dragone. A rischio anche l’Acquedotto Pugliese e l’Alto Calore

acqua potabileL’inquinamento accumulatosi negli anni nella Piana del Dragone, rischia di compromettere la sicurezza della potabilità delle sorgenti che alimentano i più importanti acquedotti del meridione, tra cui anche quella che serve l’area napoletana, Arin di Napoli. La Piana del Dragone, ricadente nel comune di Volturara Irpina rappresenta uno dei bacini idrogeologici tra i più importanti del meridione. Sono 12 i comuni appartenenti alla Piana, che con oltre 60 kmq, è il bacino endoreico chiuso di origine carsica più grande dell’Appennino meridionale. Contenere l’inquinamento di un area così vitale come la Piana del Dragone, che “riveste un’importanza strategica all’interno dei Monti Picentini alimentando le sorgenti che servono tre dei più importanti acquedotti meridionali” è una emergenza ambientale di non poco conto.

Anche se al momento non risultano contaminazioni nelle acque irpine, il rischio che ciò possa avvenire è reale, come emerge dal Report “Bacino idrogeologico della Piana del Dragone” a cura di Giovanni De Feo, professore aggregato di Ingegneria sanitaria ambientale presso l’Università Di Salerno e Virginiano Spiniello, geologo e docente di marketing ecologico presso l’Unisob. Alla realizzazione del report hanno collaborato anche i geologi Giuseppe Liotti e Sabino Aquino insieme a Massimo Civita del Politecnico di Torino e Franco Ortolani della Federico II di Napoli.

Il documento è stato messo a disposizione delle Istituzioni e degli Enti locali, regionali, nazionali per la valutazione dei rischi dell’inquinamento presente nel Bacino idrico della Piana del Dragone, al fine di mettere in atto un piano di azione che agisca in sinergia con azioni sistemiche che vedano il coinvolgimento di tutti gli enti coinvolti. “Ci sono diverse criticità ambientali che possono minare la sicurezza e la qualità delle sorgenti. L’accumulo dell’inquinamento proveniente dalla Piana del Dragone si può diffondere a gran parte delle sorgenti che servono i principali acquedotti meridionali: Arin di Napoli, Acquedotto Pugliese, Alto Calore” si legge nel Report.

L’inquinamento in Campania a causa dei rifiuti e delle discariche illegali, è una realtà estesa, non limitata alle sole aree tra Napoli e Caserta, come la Terra dei Fuochi. Nella Piana del Dragone sono diversi i centri di pericoli individuati, come le micro discariche illegali di rifiuti urbani e speciali, i rifiuti tombati sotto il campo sportivo a Volturara, della discarica comunale in esercizio fino agli anni ’80, e di non poco conto lo scarico nella Piana delle acque reflue domestiche e l’inefficienza del depuratore comunale.

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