Edilizia in Campania, il drammatico quadro di una crisi profonda

Indagine del Centro Studi Ance Salerno: 980 imprese di costruzione hanno chiuso i battenti negli ultimi 5 anni.

EdiliziaLa speranza di ripresa dalla grave e dannosa crisi economica che ha investito il nostro Paese, in particolare dal 2007 in poi, è sempre presente, ma numeri alla mano la situazione è tutt’altro che confortante. In particolare, la Campania risulta tra le aree maggiormente colpite. Basti pensa che negli ultimi 5 anni hanno avviato la procedura fallimentare 980 imprese di costruzione (240 solo nel 2013, +23,1% rispetto al 2012): lo evidenzia il Centro Studi Ance Salerno sulla base dell’analisi contenuta nell’Osservatorio Congiunturale sull’Industria delle Costruzioni a cura della Direzione Affari Economici e Centro Studi di Ance nazionale.

In termini percentuali il numero di  fallimenti in Campania nel comparto delle costruzioni tra il 2009 ed il 2013 è aumentato del 56,9%: le imprese che hanno attivato la procedura sono state 153 nel 2009; 155 nel 2010; 237 nel 2011; 195 nel 2012 e 240 nel 2013.

Il difficile quadro campano non risulta molto differente da quello nazionale.

Secondo i dati di Cerved Group, in Italia le imprese di costruzioni entrate in procedura fallimentare sono passate da 2.160 nel 2009 a 3.106 nel 2013, con un aumento del 43,8%.

Dallo studio dell’Ance è possibile ricavare che la tendenza negativa si è confermata anche nel primo trimestre dell’anno corrente, con un impennata delle procedure fallimentari di ben 6,3%.

Dunque, il fenomeno riguarda tutta Italia, pur se con livelli di intensità diversi. Il Centro è l’area più colpita con un aumento, tra il 2009 ed il 2013, del numero di imprese di costruzioni entrate in procedura fallimentare del 56,6%; segue il Sud ed isole con +49,2%, il Nord-Ovest con +38,2% ed infine il Nord-Est con +34,1%.

La difficile situazione in cui versa l’edilizia Italiana è in parte attribuibile alla corposa contrazione degli investimento pubblici destinati a questo settore e all’erogazione di mutui. Le banche e le associazioni finanziarie  hanno per così dire “chiuso i rubinetti“, bloccando il complicato e concatenato processo economico. Il calo dei flussi di mutui erogati in Campania, stando ai dati dello scorso anno, è pari al -24,8%.

Anche se – segnala il Centro studi salernitano – sul piano nazionale nel primo trimestre del 2014 è stato registrato un primo incoraggiante dato positivo, dopo tre anni: tra gennaio e marzo è stato, infatti, erogato il 9,3% in più di mutui per l’acquisto di abitazioni, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

 

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