Il “Tic” sostituirà Unico Campania: il costo aumenta del 16% a fronte di un servizio al ribasso che lascia “a piedi oltre 600mila campani al giorno”

Federconsumatori Campania denuncia un aumento del 16% sul costo del biglietto per i viaggiatori campani e nessun intervento regionale per migliorare concretamente il trasporto pubblico

tic Napoli, 11 ottobre — Cambiano i ticket per i mezzi pubblici in Campania e al nuovo “Tic”, il ticket integrato che entrerà in vigore da gennaio 2015, si affiancheranno i biglietti aziendali, ovvero i titoli di viaggio emessi dalle singole aziende di trasporto. Al momento il trasporto pubblico in Campania si avvale di un unico ticket, l’Unico Campania, che consente di viaggiare sui mezzi di tutte le aziende di trasporto presenti sul territorio regionale. Le singole aziende saranno invece obbligate ad emettere i propri biglietti, validi esclusivamente sui propri mezzi.

In base a quanto spiegato dall’assessore regionale ai trasporti Vetrella, era necessario intervenire e risolvere le criticità del biglietto Unico Campania caratterizzato da un rapporto ricavi/costi tra i più bassi in Italia e con una percentuale di utenti fidelizzati molto basso. Inoltre si presentavano disuguaglianze dei costi per gli utenti in base alle distanze realmente percorse.

I nuovi titoli di viaggio messi a punto dall’assessorato ai trasporti, grazie ad attenti studi dell’Acam, Agenzia campana per la mobilità sostenibile, si propongono come obiettivo quello di combattere l’alto livello di evasione e di venire incontro a quei cittadini che per i propri spostamenti si servono essenzialmente dei servizi di un’unica azienda di trasporto.

Per Federconsumatori Campania e il comitato “No al taglio dei treni della Circumvesuviana”, il nuovo biglietto, il Tic, rappresenta invece solo l’ennesimo tentativo di far cassa sulla pelle dei consumatori, propinando aumenti sulle tariffe in cambio di nessun miglioramento sulle condizioni di viaggio. Le associazioni a tutela dei cittadini “contestano l’aumento del biglietto integrato e chiedono ai vertici regionali di porre fine alla loro opera di distruzione del Tpl campano”.

Il motivo principale del rimpasto sui titoli di viaggio per i trasporti è dovuto in realtà al rischio per la Regione Campania di vedersi ridurre i fondi del Governo per il trasporto pubblico locale in base a quanto stabilito dalla legge di Stabilità 2013 che definiva nuovi criteri con cui ripartire tra le Regioni a statuto ordinario il Fondo Nazionale per il concorso dello Stato agli oneri del trasporto pubblico locale, compreso il trasporto su rotaia.

Il presidente di Federconsumatori, Rosario Stornaiuolo, affonda un duro colpo ai responsabili regionali che hanno messo mano ai cambiamenti sul trasporto pubblico, o meglio al costo dei biglietti a carico dei viaggiatori. Per Stornaiuolo è questo un –  “giallo durato tre anni, con bus e treni ridotti in scheletri, stazioni e ferrovie diventati luoghi spettrali, i viaggiatori folli in preda a crisi isteriche, i dipendenti lo sfogatoio delle ingiurie. Dopo avere contribuito alla realizzazione di queste sceneggiata, adesso si chiede ai viaggiatori di pagare per un viaggio da incubo, un biglietto più oneroso, il 16 % in più”.

Non si risparmia neanche Antonio Marciano, vicecapogruppo regionale del PD, accusando la giunta di Caldoro di aver portato allo sfascio il trasporto pubblico “lasciando a piedi oltre 600mila campani al giorno” inoltre, continua Marciano – “l’evasione dal biglietto è salita di ben 10 punti percentuali, dal 18% all’attuale 28%, e di conseguenza sono crollati gli introiti, dagli oltre 156 milioni di euro del 2010 ai 135,7 milioni incassati nel 2013, nonostante i vari aumenti di prezzo del biglietto che hanno colpito le tasche dei cittadini in questo periodo”.

“Grazie alle due straordinarie innovazioni del Presidente Caldoro e del suo Assessore Vetrella, la Campania fa un tuffo indietro nel passato di 20 anni, con un sistema di bigliettazione che è solo l’ultimo atto della disintegrazione del trasporto pubblico campano della giunta di centrodestra” è l’accusa di Marciano.

One thought on “Il “Tic” sostituirà Unico Campania: il costo aumenta del 16% a fronte di un servizio al ribasso che lascia “a piedi oltre 600mila campani al giorno”

  1. Che vergogna! Hanno aumentato i prezzi e chi ci va a rimettere son sempre quelli che rispettano le regole.. il biglietto di seconda fascia aziendale extraurbano costa addirittura di più di quanto costasse quello orario unico del 2013..
    Sono rimasto troppe volte con pullman che non arrivassero, da me solo la sita passa e la domenica non c è nemmeno una corsa mentre in settimana terminano alle 20 con corse altalenanti ogni 2 ore.. E io dovrei pagare di più per questo disservizio, già da tempo uso la macchina perché conviene molto di più visto i prezzi dei biglietti

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