Disoccupazione, è nuovo record: per i giovani è al 43,9%

Ministro del Lavoro fiducioso sugli effetti del Jobs Act e della Legge di Stabilità

Disoccupazione8 gennaio – Il tasso di disoccupazione non sembra conoscere tregua. A novembre, secondo i dati forniti da Istat, si è registrato un nuovo record: la disoccupazione é salita al 13,4%, con un aumento di 0,2 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,9 punti nei dodici mesi.

3 milioni 457 mila i disoccupati, con un incremento del 1,2% rispetto al mese precedente (+40 mila) e dell’8,3% su base annua (+264 mila).

Risultati negativi anche e soprattutto in merito alla disoccupazione giovanile: nella fascia di età compresa tra i 15 e i 24 anni si è raggiunta la quota del 43,9%, con un aumento di 0,6 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 2,4 punti nel confronto tendenziale.

729 mila le persone disoccupate con età inferiore ai 25 anni, in un trend che non sembra arrestarsi rispetto ai risultati registrati in Europa dove invece il tasso di disoccupazione resta su livelli stabili, pari all’ 11,5% nell’Eurozona e al 10% in Ue.

Immediate le critiche al governo da parte dei sindacati e dei partiti di opposizione, ma il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, si dice fiducioso delle ricadute che determineranno il Jobs Act e la legge di Stabilità: “Solo nei prossimi mesi si potranno vedere gli effetti” delle riforme attuate. E’ infatti ragionevole ipotizzare che la decontribuzione triennale totale prevista per i nuovi assunti a tempo indeterminato nel 2015 e l’attivazione del contratto a tutele crescenti, abbiano influito e possano influire sulle scelte di molte imprese, spingendole a rinviare la decisione di procedere a nuove assunzioni nel momento in cui saranno pienamente operativi questi strumenti che le rendono più convenienti”.

Dal canto suo, il premier Matteo Renzi ha preferito sottolineare il buon e probabilmente unico segnale positivo, proveniente dal calo dei lavoratori inattivi, il cui numero è sceso in un anno a 312mila unità.

Intanto l’Istat fa sapere che il tasso di inflazione medio annuo per il 2014 è il più basso dal 1959, risultando pari a +0,2% ed in rallentamento di un punto percentuale rispetto al 2013 (+1,2%).

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