Roma-Napoli e gli striscioni della vergogna. Se questi son tifosi… Buona Pasqua di resurrezione anche a loro

Gli striscioni dell’Olimpico non sono solo contro la Signora Leardi, offendono l’intero Paese. Che paghino per la loro malvagità

striscioni contro LeardiNapoli, 5 aprile – ”Affido chi ha scritto quegli striscioni nelle mani di Dio affinché possa cambiare il loro cuore”. ”Ho visto la partita in tv, mi sono sentita ferita da quelle parole, fa male sentire dire cose orribili su un figlio che si è perso”. Queste le parole dette all’Ansa da Antonella Leardi, madre di Ciro Esposito, il tifoso napoletano assassinato fuori allo stadio Olimpico di Roma negli scontri prima della finale di coppa Italia tra Napoli e Fiorentina lo scorso anno.

I tifosi romanisti non si sono smentiti, ancora una volta. Ieri in occasione del derby del Sud, Roma-Napoli, una partita di calcio come tante, a violentare la serenità della vigilia di Pasqua e di una mamma che ha sofferto per la perdita del figlio, ancora atti di intolleranza di tifoserie violente. Striscioni infami di una tifoseria piccola piccola e tanto meschina, questa volta contro la mamma di Ciro Esposito, la curva sud dell’Olimpico ha dato il “meglio” di sè: “Lucri sulla morte di tuo figlio”. Ed ancora: “Che cosa triste… lucri sul funerale con libri e interviste!”-, e ancora – “C’è chi piange un figlio con dolore e moralità e chi ne fa un business senza dignità. Signora De Falchi onore a te”. Così i “tifosi” della Roma hanno voluto commentare la presentazione del libro “Ciro Vive” tenuta dalla signora Leardi pochi giorni fa, proprio a Roma, per ricordare il figlio scomparso.

Un ennesimo vergognoso episodio di inciviltà, amoralità di pochi, che però rappresenta la punta di un’iceberg ormai alla deriva, la faccia di un Paese decadente che deve avere uno scatto di orgoglio contro questa infamia. I delinquenti autori degli striscioni e quelli conniventi non possono e non devono passarla liscia. Sono squallidi personaggi, violenti incalliti che gioiscono delle disgrazie altrui, quando non le provocano. Altro che tifosi.

Sono in corso le indagini per risalire agli autori degli striscioni non autorizzati e così volgarmente infamanti per un’intera città, Roma Caput Mundi, e per un intero Paese.

Pasqua non è solo un’occasione per mangiare uova di cioccolato, per banchetti  e riunioni familiari. Pasqua è anche l’occasione per ricordare i nostri cari, i familiari e gli amici che non ci sono più. E in quest’ottica, la violenza di quegli striscioni si fa ancora più insopportabile. E allora che paghino per la loro malvagità. Perchè la giustizia non può sempre essere di un altro mondo. Che possano risorgere dalle loro cattiverie, come Dio è risorto ad “altra vita al di là del tempo e dello spazio”. Buona Pasqua di resurrezione anche a voi degli striscioni dell’infamia!

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