Renzi sul caso De Luca: “No a leggi ad personam”. Ma in Campania si rischia l’impasse istituzionale

Il premier annuncia che non ci saranno modifiche alla legge Severino ma non accenna all’incontro avuto ieri a palazzo Chigi con l’ex sindaco di Salerno. Nessuna dichiarazione  anche da parte di quest’ultimo. Nel frattempo, l’ex governatore Caldoro (Pdl) si rende disponibile a collaborare e Ciarambino (M5S) chiede si ritorni al voto

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi a Genova, durante il suo intervento alla Repubblica delle Idee, 6 giugno 2015. ANSA / US PALAZZO CHIGI - TIBERIO BARCHIELLI +++ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING+++
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi a Genova, durante il suo intervento alla Repubblica delle Idee, 6 giugno 2015. ANSA / US PALAZZO CHIGI – TIBERIO BARCHIELLI
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Genova, 6 giugno – Il premier Matteo Renzi, ospite della Repubblica delle Idee a Genova, torna a parlare delle elezioni regionali in Campania e del caso di Vincenzo De Luca, candidato presidente del Partito Democratico, sul quale pesa l’applicazione della legge Severino con sospensione dalla carica di governatore. Una delle strade plausibili per permettere a De Luca di governare sarebbe una modifica legislativa della Severino, ma Renzi ha ribadito, come già annunciato nei giorni scorsi, che non ci sarà nessuna modifica e non verrà attuato “nessun favoritismo nei tempi per la sospensione di De Luca”.

Il premier non ha spiegato però come si fa ad uscire da quello che rischia di diventare con il passare dei giorni un vero e proprio vuoto istituzionale, con tutte le conseguenze che ne derivano. Nessun cenno all’incontro, che quest’ultimo ha avuto con De Luca ieri a palazzo Chigi. Pare tuttavia, che Renzi abbia chiesto all’ex sindaco di Salerno la nomina di una giunta di “altissimo livello” per far tacere le “polemiche” e soprattutto la nomina di un vicepresidente “inattaccabile”, che dovrà sostituirlo durante la sospensione (fino a un massimo di 18 mesi).

In queste ore l’ex presidente Stefano Caldoro (Pdl), è tornato a parlare anch’egli del caso De Luca, affermando: “Il Governo deve assolutamente intervenire sulla questione Campania e far sentire la propria voce. Palazzo Chigi – continua – non può restare a guardare impassibile ed aspettare che i cittadini possano vivere una situazione così delicata, senza guida regionale”. Caldoro si è anche detto pronto a sostituire De Luca se Renzi dovesse chiederglielo: “Non farei assolutamente mancare il mio apporto, mantenendo, come sempre, il mio profilo collaborativo. Sarei a disposizione per il bene dei campani. Solo per loro, nè per interessi personali, nè dell’ex Sindaco di Salerno!”.

Valeria Ciarambino (M5S), in queste ore ha dichiarato che si deve tornare alle urne, poichè: “De Luca non può fare il presidente della Campania, nè nominare giunta o vice: è già sospeso per effetto di legge”. L’esponente pentastellata ha poi risposto all’ex sindaco, che aveva affermato: “Scriveremo sulla lapide dei grillini hanno presentato mille ricorsi”, scrivendo su Twitter: “Alle parole del condannato ineleggibile ed impresentabile De Luca rispondo che sarò ben fiera che sulla mia lapide si parli dei ricorsi da noi presentati se saranno serviti a difendere la legalità e la democrazia nella nostra terra. Una lapide invece non basterebbe a lui per contenere il novero dei suoi processi e delle sue condanne. A ciascuno – ha concluso Ciarambino con ironia – la lapide che si merita”.

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