Serrande abbassate, è crisi: il commerciante non ce la fa più, soffocato dalle difficoltà di accesso al credito, da costi sempre maggiori e da un eccessivo rialzo dei fitti
Milano, Napoli, Roma e tante piccole e medie città, il discorso non cambia: secondo ConfimpreseItalia (organizzazione rappresentativa dell’Artigianato e della Piccola Impresa) i più colpiti sono bar e ristoranti, librerie e negozi di abbigliamento: tra luglio e agosto 2014, per ogni nuova impresa commerciale avviata, ben due sono defunte. Sono diecimila a Roma i negozi con le saracinesche abbassate. Vale a dire circa il 16 per cento delle attività totali che ammonta a 60 mila parlando solo del settore commercio. Si tratta di esercizi sfitti anche da 6 mesi o addirittura da più di un anno perché alla scadenza del contratto di affitto con il locatario il proprietario delle mura alza il prezzo del canone, fino a raddoppiarlo, ignorando la crisi e le difficoltà economiche dei commercianti. Il risultato è che nessuno subentra nell’attività cessata, che resta chiusa. Il mercato delle attività commerciali in affitto a Roma è in stallo. Ma nonostante sia praticamente ridotta al minimo la domanda per iniziare a gestire un’attività, anziché abbassare il costo degli affitti, come sta accadendo per le locazioni degli appartamenti, i proprietari delle mura giocano addirittura al rialzo.
Per porre freno ad un allarmante fenomeno che sta spegnendo le città, danneggiando il commercio, ma anche gli stessi proprietari e gestori immobiliari, i sottosegretari Simona Vicari (Sviluppo economico) e Pier Paolo Baretta (Economia e Finanze) hanno confermato l’attivazione del Tavolo Ministeriale per il confronto e la modifica della legge 392/78 che regola i fitti commerciali. Il Tavolo nasce su iniziativa di ConfimpreseItalia, ed in particolate del consigliere delegato Vincenzo Perrotta, proposta raccolta da Assunta Tartaglione, deputato e segretario regionale Pd, che la presenteranno alla stampa lunedì 8 giugno, alle ore 11, presso la sede napoletana di ConfimpreseItalia (via Luigia Sanfelice 4 – Palazzina Funicolare di via Cimarosa), a testimoniare che il primo appello per il raggiungimento di questo importante risultato è partito da Napoli, città con tantissime serrande abbassate e continue chiusure anche di negozi prestigiosi (Fendi, Guida, Sisley, etc…).