L’ordinanza è stata emessa dalla I sezione civile del Tribunale ordinario di Napoli. Ora il neoeletto potrà partecipare al primo Consiglio (che era stato rinviato) e nominare la Giunta
Il Tribunale ordinario di Napoli ha accolto il ricorso del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca contro la sospensione della carica prevista dalla Legge Severino (vai all’articolo).
Nel documento è scritto che il decreto del prefetto è sospeso e si riconosce l’urgenza per il rischio di paralisi istituzionale. La sospensione di De Luca, dice il giudice, “non può tradursi in una abnorme revoca delle elezioni o in una estemporanea rottamazione degli organi della Regione, vanificando il ‘munus’ degli eletti, primo tra tutti il presidente e la stessa volontà popolare” con “conseguenze sovversive di una democrazia rappresentativa”.
De Luca potrà quindi partecipare al primo Consiglio (che era stato convocato e poi rinviato dalla consigliera Rosetta D’Amelio) e nominare la Giunta con il vicepresidente. Per ora si tratta solo di una sospensione provvisoria del provvedimento di sospensione, su cui i giudici dovranno esprimersi il 17 luglio, giorno in cui è fissata l’udienza collegiale per la conferma, modifica o la revoca della stessa. Il ricorso di De Luca al Tribunale ordinario di Napoli è stato presentato dai legali Antonio Brancaccio, Lorenzo Lentini e Giuseppe Abbamonte.
Il primo Consiglio della Campania potrebbe svolgersi tra i giorni 9 e 10 luglio. Il consigliere anziano Rosetta D’Amelio spiega all’Adnkronos che “tra oggi e domani si deciderà tra le due date e, come previsto almeno cinque giorni prima della seduta, partiranno le convocazioni”.
Così commenta su Facebook il neo presidente della Regione Campania: “Ho rispettato e rispetterò rigorosamente tutte le leggi dello Stato, così come mi batterò a fondo per la difesa dello Stato di Diritto e dei principi costituzionali: è necessario espellere dalla vita pubblica ladri e tangentisti, ma è altrettanto necessario tutelare a pieno – nella loro dignità e nel loro lavoro – quanti continuano ad assumersi responsabilità per cambiare il Paese, realizzare opere e creare lavoro.”