Nell’ultimo trimestre 2015 si è verificato un incremento delle imprese pari al 2% con la nascita di 8.946 alberghi, bar e ristoranti nuovi
Tornano ad aumentare le imprese del turismo e delle somministrazioni. A comunicarlo è Confesercenti, l’associazione di categoria a rappresentanza delle piccole e medie aziende. Nell’ultimo trimestre 2015, si è verificato una crescita delle imprese pari al 2%. Si registrano, infatti, 8.946 alberghi, bar e ristoranti in più rispetto allo scorso anno, e le aree maggiormente interessate sono il Sud e le isole con un aumento del 2,5% contro l’1,8% del centro-nord.
Tra i settori, quello in maggior aumento è la ristorazione; questa, infatti, ha avuto un aumento in Umbria (+4,6%), per poi seguire in Lombardia (+4,5) e Sicilia (+3,9%), ed è cresciuta del 3%. Grande movimento imprenditoriale anche nell’ambito turistico, che, tra pensioni ed hotel, registra un aumento del 2,7% con 1.333 immobili. La regione più vitale sembra essere la Puglia, che da sempre detiene il record di regione più visitata in estate: il numero di imprese del settore è cresciuto del 9,8%; a seguire, poi, il Lazio (+6,7%) e la Sicilia (+5,8%).
Quelli a subire maggiormente l’incremento delle imprese sono il Mezzogiorno e le Isole, il Centro-Nord, invece, ritorna sui suoi passi, facendo registrare una leggera diminuzione a riguardo con una decrescita dello 0,2%, registratasi in Emilia-Romagna.
L’unico settore leggermente indietro è quello dei bar, che subisce un aumento del solo 0,7% per un totale di 1,476 bar in più rispetto allo scorso anno, chiaro segnale delle difficoltà legate a questo tipo di impresa per colpa dell’aumento dell’imposizione fiscale sugli immobili e delle tariffe per lo smaltimento rifiuti. Anche in questo settore è il Sud a portare la bandiera, che registra un aumento dell’1,9%, quasi nove volte quella del centro-nord (+0,2%) e quasi il triplo della media nazionale (+0,7%).
Quella maggiormente tempestata di bar è la Campania, con un aumento del 2,8%, seguita dalla Puglia (+1,9%) e poi dal Lazio e dalla Valle d’Aosta (entrambi +1,8%). Minori le imprese del settore nelle Marche, dove nel secondo trimestre del 2015 il numero di attività diminuisce dell’1,2% rispetto allo stesso periodo del 2014. Cali anche per il Piemonte (-0,8%), Liguria (-0,7%), Friuli Venezia Giulia (0,5%) ed Emilia Romagna (-0,1%).