La rissa tra i pusher è avvenuta domenica sera in curva A durante Napoli-Sampdoria
Napoli, 2 settembre – La curva A, che contiene circa 20mila tifosi ogni partita, è da sempre una zona con forte presenza di criminalità organizzata e domenica durante il primo match casalingo della stagione si è verificata una rissa tra gli esponenti del clan del Rione Sanità, Sequino-Esposito, e gli esponenti del clan di Forcella, vicini ai Sibillo.
L’obiettivo di questi due clan è sicuramente quello del controllo e la gestione della vendita di hashish e cocaina nel centro storico.
Secondo quanto dichiarato da alcuni testimoni alle forze di polizia il tutto si è scatenato quando i pusher della Sanità hanno intimato i Sibillo di lasciare lo stadio, quindi i Sibillo che sono sempre più isolati nelle strade non sono ben accetti neanche sugli spalti del San Paolo, dove la presenza del clan di Forcella non è molto gradita.
La digos e la Dda di Napoli sotto il coordinamento dei procuratori aggiunti Vincenzo Piscitelli (reati da stadio) e Filippo Beatrice (pool anticamorra) indagano guardando ogni registrazione video ed ogni foto scattata durante la rissa di domenica, in cui si vedono momenti di violenza assoluta.
Ovviamente questa guerra tra pusher non è per una questione di antipatia ma storie di economia come lo spaccio al minuto di hashish sulle gradinate, chi ha il potere dello spaccio durante gli incontri incassa tanti soldi e nella maggior parte dei casi riesce a non farsi scoprire.
Un business molto ampio e da non sottovalutare, un altro fattore è quello delle trasferte europee degli azzurri in cui circa 200 ultras vengono letteralmente scortati e seguono la squadra ovunque anche perché hanno l’occasione di avere contatti con chi gestisce questi traffici di droga negli altri paesi europei, anche in questo caso gli ultras con la “copertura” del tifo riescono a non incappare in sanzioni.
Adesso la polizia attraverso i filmati della rissa di domenica ha la possibilità di scovare questi pusher ed arrestarli, sarebbe comunque un caso raro perché anche nei momenti di faida e guerre tra clan il teatro di questi episodi erano sempre le strade e mai le gradinate del San Paolo, però probabilmente qualcosa negli ultimi tempi ha inasprito ancor di più i rapporti già difficili tra questi clan e domenica è arrivato un vero e proprio ultimatum ai Sibillo con la frase “ve ne dovete andare via da qui…”.
Il clan è da tempo alle corde dato che tra marzo e giugno ci sono stati circa 100 arresti da parte della polizia agli Amirante-Brunetti-Giuliano-Sibillo e poi il 2 luglio il fratello del boss latitante dei Sibillo è stato ucciso in strada. Quindi il clan è sempre più debole e si affida ai giovani e trova sempre più difficoltà a mantenere le proprie posizioni a Forcella e adesso anche al San Paolo.