All’istituto “Galileo Ferraris” di Scampia, si è tenuto il primo incontro della 3^ edizione del “Premio Letterario NapoliTime”, organizzato dalla nostra testata giornalistica
Per chi ancora non lo sapesse, il “Premio Letterario NapoliTime” è un concorso che coinvolge giovani e “meno giovani” attraverso una grandissima risorsa rappresentata dal libro, dando vita ad un progetto fonte di conoscenza, coesione sociale e confronto. Un vero e proprio team di scrittori, ben 12 partecipanti (emergenti e non), si confronterà durante l’anno scolastico con centinaia di studenti degli Istituti scolastici di Napoli e provincia. E saranno proprio gli studenti, al termine dell’anno scolastico, a presentare la recensione del libro che avrà suscitato maggior interesse e a votare e a decretare lo scrittore vincitore della terza edizione del Premio.
Sono 11 libri per 12 autori quest’anno, ognuno con storie diverse ma che per certi versi si incrociano tra loro. Maurizio De Giovanni con “Anime di vetro – Falene per il commissario Ricciardi”; Pino Imperatore con “Questa scuola non è un albergo”, Ciro Salatiello con “Gli ingredienti di una vita”; Salvatore Striano e Guido Lombardi con “Teste matte”; Luigi Bartalini con “Casella numero 58”; Maria Rosaria Perilli con “Viaggio a Napoli, di Charles Baudelaire”; Gianpietro Ghidini e Marcello Riccioni, rispettivamente con “Hope- Speranza” e “Lasciami Volare”; Marisa Martinelli con “La scuola che cattura”; Antonietta Tamburrino con “Eclissi di luna”; Marco Aragno con “Absolute”.
All’evento inaugurale, al termine del quale la redazione ha consegnato i libri alle scuole aderenti al progetto, il clima acceso e l’entusiasmo da parte degli scrittori e degli studenti hanno lasciato intendere subito che anche questa edizione sarà ricca di emozioni. I libri in gara presentano tematiche di forte impatto, spunti di riflessione per i giovani critici letterari. Filo conduttore una Napoli da riscoprire sotto differenti punti di vista, dai giovani, alla scuola, dallo stalking alla camorra per finire al lento e difficile processo di riscatto sociale. Non sono mancati momenti di ilarità per la presenza di un ospite a sorpresa, Alessandro Bolide, con la sua comicità made in Naples ed il suo tormentone, nella trasmissione televisiva Made in Sud, “ma che ce ne fotte“.
Si è parlato di Napoli, per quello che è: una città difficile ma ricca di cultura ed umanità, una città che lascia il segno per la sua storia, per la sua ricchezza urbanistica per la sua tradizione culinaria.
A toccare gli animi sono stati, senza ombra di dubbio, Gianpietro Ghidini e Marcello Riccioni, rispettivamente padre ed insegnante di Emanuele, un ragazzo bresciano che, a soli 16 anni, si è gettato in un fiume dopo una festa, in seguito all’assunzione di droghe sintetiche. I due hanno raccontato con realismo e sentimento ciò che, purtroppo, è accaduto al 16enne. E da lì l’esortazione ai giovani affinché cerchino ed instaurino un dialogo continuo con le loro famiglie.
Si è parlato di riscatto sociale con la biografia di Salvatore Striano. Un uomo che, dopo aver scontato la sua pena nel carcere di Poggioreale per fatti di camorra, è riuscito a risalire la china di un destino che lo aveva ormai condannato ad una vita di violenza. Striano, che da malavitoso è diventato attore della fiction “Gomorra”, ha raccontato quella che è stata la sua vita, e la lenta risalita dal buio del fondo toccato. Salvatore Striano ha invitato i giovani a “sfuggire alle trappole” e a farlo con l’aiuto della scuola, “primo luogo d’accoglienza” sociale, sfatando il mito che la malavita possa essere la risposta alla disoccupazione. “Se hai un libro in mano vinci”, ed è con questa frase che sintetizza la sua battaglia vinta.
Evento inaugurale, III Edizione – Scampia, 20 ottobre 2015
Posted by NapoliTime Quotidiano On Line on Martedì 20 ottobre 2015