Così il presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, alla cerimonia di consegna del Sigillo della Città
Milano, 28 ottobre – “Milano si è riappropriata del ruolo di capitale morale del Paese, mentre Roma sta dimostrando di non avere quegli anticorpi di cui ha bisogno e che tutti auspicano possa avere”. Lo ha detto il presidente dell’Anac – l’Autorità Nazionale Anticorruzione –, Raffaele Cantone in occasione della cerimonia di consegna del Sigillo della Città, cui hanno partecipato oltre al sindaco di Milano Giuliano Pisapia anche il prefetto Francesco Paolo Tronca e il procuratore Bruti Liberati.
Il presidente Anac ha parlato di un modello, quello di Milano, difficilmente replicabile a Roma. “Non basta l’Anac per fermare la corruzione – ha detto Cantone – la bellezza del modello Milano è la sinergia. Ognuno ha i suoi binari, ma guardando all’obiettivo comune. Come è successo per Expo. A Roma manca proprio questo”.
A sua volta Pisapia ha speso parole di elogio per Cantone. “Se Expo è stato un successo riconosciuto dagli italiani e dal mondo è anche perchè il presidente Anac ha avuto un ruolo importante”. Per il sindaco della città meneghina c’era una certa preparazione sul fronte della lotta alla mafia, meno su quello della corruzione e per questo il lavoro dell’Anac è stato importante. Il sigillo della Città è in questo senso una sorta di riconoscimento per il lavoro dell’ex magistrato. Che Milano sia la capitale morale del Paese poi è un’opinione condivisa anche dal sindaco. “Mi pare che parlino i fatti – ha detto Pisapia – non bastano le parole e noi lo abbiamo dimostrato”.
La storia insomma sembra ripetersi. Del resto fu proprio il napoletano Ruggero Bonghi – direttore del quotidiano milanese La Perseveranza” – a coniare il termine “Milano capitale morale”, in occasione di un’altra esposizione: quella industriale dl 1881. Ancora una volta – chissà se Cantone e Pisapia lo sanno – è un napoletano a salvare, almeno in parte, la città meneghina dagli scandali legati all’Esposizione Universale. E a rimetterla, a pochi mesi di distanza dall’inizio di Expo, sul “trono morale” della Nazione.