Nuovo modello Isee: maggiori controlli e attenzione al patrimonio mobiliare e conti correnti

Controlli sui conti correnti e sul patrimonio mobiliare, redditi non più autodichiarati ma vengono rilevati dall’anagrafe tributaria

iseeCon il nuovo Isee, entrato in vigore il 1° gennaio, molte le novità sia procedurali che delle regole di calcolo. “Nel primo semestre – informa il ministero del Lavoro – sono oltre 2 milioni i nuclei familiari che hanno presentato una Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) a fini Isee. È un patrimonio informativo che permette di consolidare le conoscenze rispetto agli effetti delle nuove regole”.

Dai dati, spiega il Ministero del Lavoro “si conferma la buona capacità del sistema Isee di assorbimento delle nuove procedure. Ricordiamo che accanto a un Isee profondamente riformato, è cambiato anche il modo in cui si richiede l’indicatore. Non più sulla base di informazioni tutte autocertificate, ma con la “post-compilazione” della dichiarazione da parte di Inps mediante rilevazione automatica delle informazioni nei propri archivi e in quelli dell’Agenzia delle entrate”.

In contemporanea i controlli sono aumentati, soprattutto sui conti correnti e sul patrimonio mobiliare in generale. In più, spiega la nota “i tempi di rilascio dell’attestazione sono sempre più rapidi – ormai si è stabilmente intorno ai quattro giorni, cioè meno di un terzo di quanto previsto dal regolamento Isee – e gli “errori” nella compilazione sono sempre meno frequenti, tanto da ridursi a giugno a percentuali fisiologiche”. Il 10,1% della popolazione, a livello nazionale, ha dichiarato l’Isee, passando da poco meno del 9% nel Centro-Nord a più del 13% nel Mezzogiorno.

La diffusione della “popolazione Isee” è molto più conforme rispetto al passato: il Mezzogiorno resta ancora la zona con più dichiarazioni, ma la distanza con il resto del paese si è ridotta, analizzando poi un calo di Dsu in queste regioni.

Il nuovo modello Isee sembra si stia facendo apprezzare, infatti i dati dimostrano che 46,95% della popolazione è  favorevole alle nuove procedure e il 16,6% è indifferente rispetto al vecchio. Per il terzo dei cittadini che è critico nei confronti del nuovo indicatore, il giudizio negativo dipende dai valori patrimoniali: il patrimonio conta di più nel nuovo modello, dal 12,4% a poco meno di 18,2%. Conseguenza del maggior valore del patrimonio, la media generale aumenta di circa il 7%, ma comunque la mediana – il valore che separa il 50% più povero da quello più ricco – diminuisce, seppur parzialmente.

Il nuovo modello inoltre è molto preciso; redditi non più autodichiarati poiché vengono rilevati dall’anagrafe tributaria, mentre con il patrimonio mobiliare ma l’avviso della consolidazione dei controlli dà un risultato clamoroso: le Dsu con patrimonio mobiliare nullo passano da quasi il 75% a meno del 20%.

Per quanto riguarda la sezione dei minorenni la distribuzione per classi di Isee è sostanzialmente identica a quella del vecchio indicatore.

Per quanto riguarda le persone con disabilità, le regole di calcolo sono state abbastanza modificate. A differenza degli altri, la distribuzione per classi di Isee cambia moltissimo con una consistenza maggiore nelle classi più basse di Isee e un aumento in quelle più alte. Specialmente, riscontratissimo è il numero di nuclei per i quali l’Isee si azzera: passano da meno del 9% a più del 20%. In più, il primo quartile diminuisce di oltre l’11%.

Per di più, la metà povera della popolazione trova i vantaggi della disabilità nel nuovo modello Isee: se trascuriamo dalle variazioni della componente patrimoniale, le nuove modalità di definizione dell’indicatore per le persone con disabilità sono più favorevoli, 58,1%.

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