Dopo le trivelle sono le centrali a biomassa a minacciare le bellezze artistiche, storiche e paesaggistiche dei nostri territori. A Paestum si ricorre al Tar
Con una delibera del Consiglio dei Ministri dello scorso 8 gennaio, si dà il via libera alla realizzazione dell’impianto per una centrale biomasse non lontana dal sito archeologico di Paestum, patrimonio dell’Unesco. La risposta a questa delibera è stata subito attaccata da Italo Voza, sindaco del Comune di Capaccio (Salerno) che ha deciso di presentare ricorso al Tar Lazio.
Non è la prima volta che interventi ritenuti dannosi per i siti di pregio scatenano l’ira dei dei cittadini e degli ambientalisti. Tra i casi più eclatanti, la rivolta contro la discarica di Corcolle, a pochi metri da Villa Adriana a Tivoli. Nel 2012 scesero in campo artisti e intellettuali in difesa dell’area archeologica che ospita la residenza reale voluta dall’imperatore Adriano, la rivolta contro la discarica fu massiccia e trasversale.
La vicenda si concluse con la bocciatura della controversa scelta portata avanti dall’allora commissario straordinario ai Rifiuti della Capitale, il prefetto Giuseppe Pecoraro, da parte del governo guidato all’epoca da Mario Monti, e dalle successive dimissioni del prefetto.
Il commissario Goffredo Sottile prese il suo posto. Ma anche la sua scelta scatenò polemiche e rivolte: il progetto era quello di una discarica, quella che avrebbe dovuto sostituire Malagrotta, in via Ardeatina, a poca distanza dall’abitato di Falcognana e dal Santuario del Divino Amore, tra i luoghi più amati dai romani e non solo. I cittadini in quella zona non hanno mai smesso di vigilare e proprio negli ultimi giorni hanno lanciato un ulteriore allarme, segnalando l’arrivo di nuovi rifiuti ritenuti pericolosi.
Continua la battaglia, in Calabria, contro la discarica di Celico, nel territorio del Parco nazionale della Sila. Da molto tempo il Comitato Ambientale Presilano, con continui cortei e fiaccolare, chiede il ritiro dell’Aia e si batte per difendere il territorio naturale che ritiene venga “violentato” dalla presenza di una discarica.
Anche nell’area tra Pozzuoli e Quarto, nel napoletano, il territorio del Parco dei Campi Flegrei, importante sia dal punto di vista archeologico che naturalistico, è stato protagonista di una battaglia a partire dal 2012 contro la realizzazione di una discarica nella cava del Castagnaro, un polmone verde nel territorio di Pozzuoli.
Ma a fare polemica non sono solo i rifiuti. Ha avuto un forte impatto mediatico la rivolta ‘anti-trivelle‘ delle Isole Tremiti, vero e proprio paradiso naturale messo a rischio, secondo cittadini, ambientalisti e istituzioni locali, dalle trivellazioni in Adriatico.