Una “morte lenta” per Giulio Regeni, l’Italia vuole la verità

Il ricercatore italiano è stato ucciso al Cairo, non c’è ancora nessun indiziato

Giulio RegeniGiulio Regeni, un ricercatore universitario, è stato trovato senza vita al Cairo (Egitto), ora il suo corpo si trova all’Ospedale italiano ‘Umberto I’ del Cairo.

Il cadavere del ragazzo è stato recuperato da un fosso nella periferia della capitale egiziana. Secondo quanto afferma il procuratore egiziano alla Associated Press, il ragazzo mostrava segni di tortura, bruciatura di sigarette, ferite da coltello e segni di una morte “lenta e dolorosa”. Ma il direttore dell’Amministrazione generale delle indagini di Giza aveva detto che “le indagini preliminari parlano di un incidente stradale e ha smentito che Regeni “sia stato raggiunto da colpi di arma da fuoco o sia stato accoltellato”. Il ministro degli estri, Paolo Gentiloni, chiede “verità”.

Il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi ha chiamato il premier Matteo Renzi comunicandogli di aver comandato al ministero dell’Interno e alla Procura generale di “perseguire ogni sforzo per togliere ogni ambiguità” e “svelare tutte le circostanze” della morte di Giulio Regeni, un caso al quale “le autorità egiziane attribuiscono un’estrema importanza”. Lo informa l’agenzia Mena. L’Italia “troverà una cooperazione costruttiva da parte delle autorità egiziane”, ha aggiunto Sisi esprimendo le proprie condoglianze.

La procura di Roma, nel frattempo, avanza con il reato di omicidio. L’indagine è ancora senza indagagati. Il magistrato ha assegnato la delega alla polizia giudiziaria a svolgere i primi accertamenti preliminari. “Il ministero degli Affari esteri ha convocato l’ambasciatore italiano nel quadro degli sviluppi della morte del giovane italiano”, scrive sempre l’agenzia stampa ufficiale, Mena, riferendosi all’ambasciatore italiano al Cairo, Maurizio Massari.

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