Il presidente della Giunta regionale potrà contingentare i tempi per le leggi considerate strategiche. Scontro duro in Aula tra Movimento 5 Stelle e Forza Italia
Napoli, 9 febbraio – Nella giornata di lunedì, con 37 voti favorevoli il Consiglio regionale della Campania ha approvato in prima battuta la modifica di legge dello Statuto: il presidente della Giunta regionale potrà porre la fiducia su disegni e progetti di legge ritenuti strategici e potrà ricorrere alla procedura d’urgenza ogni volta che lo riterrà necessario. Si tratta del primo “sì” richiesto per le modifiche degli articoli 49 e 54 dello statuto regionale. Fra tre mesi il Consiglio regionale sarà chiamato a votare nuovamente il testo di legge, con maggioranza assoluta.
Le modifiche agli articoli 49 e 54 hanno provocato forti scontri tra la maggioranza e le due opposizioni, Movimento 5 Stelle e centrodestra. Nei giorni scorsi erano stati presentati 7mila emendamenti – Fi ne aveva sottoscritti 5mila mentre il M5s 2mila, ndr – per allungare i tempi di approvazione. Il motivo dello scontro sta nel fatto che a un certo punto Forza Italia ha deciso di ritirare tutti i suoi emendamenti, grazie all’impegno assunto da De Luca di avviare un tavolo ad hoc che affronti la questione. Non hanno invece mollato i consiglieri pentastellati, che sono stati però fermati da un emendamento canguro presentato da Stefano Graziano del Partito Democratico.
Poco prima dell’approvazione, in Aula è intervenuto il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, che ha affermato: “Bisogna capire cosa intendiamo per democrazia. Il Consiglio serve se rappresenta, certamente, ma soprattutto serve se produce decisioni. L’atto della decisione rende trasparente la responsabilità ovvero consente ai cittadini di valutare l’operato della politica e delle istituzioni abbiamo, poi, il problema di un grave affollamento legislativo da affrontare: ambiente, acqua, rifiuti, consorzi, tutto irrisolto e appeso. Ciò mentre sta cambiando il mondo, mentre le Regioni devono darsi un profilo nuovo. Se pensiamo di fare tutto questo nei tempi attuali, la Regione Campania è morta. Dobbiamo approvare oggi la legge – ha aggiunto – e assumo l’impegno a non porre mai la questione di fiducia se non abbiamo avuto prima un passaggio in Commissione, subordinando sempre al passaggio consiliare l’eventuale questione di fiducia e sono aperto a verificare eventuali proposte di modifica, per perseguire il dato di fondo: i tempi delle decisioni istituzionali e quelli dell’autonomia sono distanti, bisogna trovare il modo di allinearli, altrimenti le istituzioni muoiono”.
La capogruppo del M5s, Valeria Ciarambino, ha espresso tutto il proprio dissenso. “E’ un colpo di mano quello che si sta consumando oggi contro la democrazia in Campania ed è grave che questo provvedimento castrante per la democrazia venga presentato proprio da un consigliere regionale. Il provvedimento mette in ginocchio l’autonomia e il ruolo del Consiglio: è contro l’opposizione ma anche contro la stessa maggioranza. Oggi ci avete ridotto a presentare migliaia di emendamenti per difendere la democrazia e andremo anche oltre, chiedendo il referendum abrogativo”. Dopo il passaggio alle modifiche, la Ciarambino ha attaccato Forza Italia, scrivendo sulla sua pagina Facebook: “Oggi ha venduto la democrazia al presidente-padrone. Il tempo che il collegato al bilancio arriverà in Aula e capiremo in cambio di cosa. O forse è tutto già contenuto nelle parole di De Luca di sabato scorso, visto che presto si procederà a rinnovare le convenzioni con le strutture sanitarie private”.
Per i forzisti l’impegno di De Luca a partecipare al tavolo su modifiche dello statuto è una vittoria. “Un dato politico – ha detto il capogruppo di Fi Armando Cesaro – che dimostra che quando sono fondate, serie e coerenti, le ragioni dell’opposizione, seppur a fatica, trovano sempre spazio. Per questo – ha spiegato – abbiamo ritirato i nostri emendamenti, fermo restando il nostro voto contrario alla legge. Siamo convinti – ha concluso – che, in vista del secondo passaggio che la stessa dovrà tenere in Aula, sapremo recuperare quel deficit di democrazia che contraddistingue un testo che va senz’altro modificato”.