Disatteso il divieto di incontrare altre persone
Finisce in cella la mamma di Antonio, il bambino morto a Caivano nello stesso palazzo in cui è morta la piccola Fortuna. La donna, compagna di Raimondo Caputo, accusato dell’omicidio e dello stupro della bimba, era ai domiciliari con l’accusa di concorso in violenza sessuale ai danni di una delle figlie. A carico della donna i carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di aggravamento della custodia cautelare emessa oggi dal gip del Tribunale di Napoli Nord per violazione degli obblighi sulla detenzione domiciliare.
La donna sarà reclusa nel carcere femminile di Pozzuoli. Il cadavere del piccolo Antonio, morto un anno prima di Fortuna, fu trovato sul selciato del parco Verde di Caivano, precipitato dal settimo piano. Su questo decesso indaga la procura di Napoli che, secondo quanto si è appreso, potrebbe presto trasferire il fascicolo – finora aperto solo per omicidio colposo – alla sezione per i reati sessuali. Il gip di Napoli Nord ha aggravato la misura cautelare, emessa per concorso in violenza ai danni di Fortuna sostituendo gli arresti domiciliari con la custodia in carcere. Ciò in quanto la donna ha disatteso il divieto di incontrare altre persone, che era stato imposto dal giudice. Tra i contatti, vi sarebbero anche incontri con giornalisti che si stanno occupando degli sviluppi dell’inchiesta sull’omicidio di Fortuna. Il provvedimento è stato eseguito dai carabinieri della compagnia di Casoria.