Clemente Mastella querela la consigliera comunale di Napoli Eleonora de Majo

Il sindaco di Benevento ha annunciato che agirà in sede penale e civile per quanto scritto contro di lui dalla consigliera

Clemente MastellaNapoli, 8 luglio – Si preannuncia una guerra fatta di carte bollate tra il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, e la consigliera comunale di Napoli, Eleonora de Majo (lista Dema). Quest’ultima lo scorso 27 giugno aveva scritto in un post su Facebook che “le esperienze di occupazione ed autogestione sono messe in pericolo dal governo dei banditi tipo Mastella”.

Mastella ha annunciato che agirà in sede penale e civile contro la consigliera, affermando: “Sono stupito da tanta cafonaggine. Questa carneade di Napoli non conosce né la storia né le persone e mi chiedo da dove possa trarre il diritto per offese così gravi. Agirò in sede penale e civile nei suoi confronti”.

La de Majo, sempre tramite Facebook, ha replicato: “Mastella si indigna per essere stato definito bandito e reagisce minacciando procedimenti legali e risarcimenti economici. La prima cosa che voglio sia chiara è che il mio diritto di parola, di valutazione e di critica politica anche radicale non si fa di certo intimidire dalle minacce a ricorsi in tribunali. Né in questa occasione né in futuro. Il Mastella che oggi si ricicla nell’amministrazione della cittadina campana – ha aggiunto – non è di certo un neofita della politica locale e nazionale”.

“Direi al caro Mastella – ha scritto ancora de Majo –, che la sua querela è più che altro una medaglia per chi, come noi attivisti dei centri sociali, intende la politica non come coacervo di affari ed interessi ma come possibilità di riscatto e miglioramento delle vite innanzitutto di chi è più debole. E soprattutto gli suggerirei di non perdere tempo su facebook, di smettere di essere ossessionato da de Magistris e adesso addirittura dai suoi consiglieri e di pensare piuttosto a fare l’amministratore, preoccupandosi innanzitutto – conclude   dell’emergenza abitativa e dei diritti sociali negati per i quali si battono da anni gli attivisti e le attiviste beneventani”.

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