Oggi il sit-in di protesta davanti al Consiglio Comunale in via Verdi. Solidarietà dal vicepresidente del Consiglio Comunale Fulvio Frezza e dalla consigliera Laura Bismuto. Domani martedì 25 alle ore 14, durante il primo Consiglio Metropolitano, si parlerà della vertenza Gepin
Napoli, 24 ottobre – Dal Consiglio Comunale parte la protesta dei lavoratori dei call center per le scelte “ineluttabili” delle aziende dei call center. È scatta questa mattina la protesta dei lavoratori con un sit-in davanti al Consiglio Comunale in via Verdi.
Da Napoli e dalla Campania è forte la spinta che sta arrivando dai lavoratori e dalle organizzazioni sindacali. Sul nostro territorio la crisi riguarda tante aziende di call center in outsourcing per diverse migliaia di addetti.
“Sono importanti per i lavoratori di Almaviva e Gepin contact la vicinanza e il supporto che stanno manifestando le istituzioni locali, Comune di Napoli e Città Metropolitana insieme alla Regione Campania” – così dichiara il Segretario della UilCom Campania Massimo Taglialatela.
“Grazie alle pressioni continue e costanti abbiamo fatto che il governo si sia attivato con le aziende committenti e le maggiori in outsourcing richiedendo il massimo rispetto delle regole – dichiara il Segretario della UilCom Campania – adesso valuteremo il disegno di legge presentato dal l’onorevole Pezzopane per verificare se tute le nostre istanze sono state recepite. Abbiamo anche chiesto un incontro con tutte le forze politiche che sono presenti in Consiglio Comunale di Napoli e con il Presidente del Consiglio comunale Sandro Fucito”.
Intanto è già pervenuta alcuni giorni fa una nota di solidarietà dal vicepresidente del Consiglio Comunale Fulvio Frezza e dalla consigliera Laura Bismuto. A seguito di questa dichiarazione gli stessi hanno organizzato oggi un incontro dell’Assessore Enrico Panini e del Presidente della Commissione Lavoro con una delegazione dei lavoratori di Almaviva, Gepin e Ericsson.
Sono stati preparati due documenti, uno riguardante la vertenza Almaviva e l’altro quella di Ericsson. Firmatarie tutte le forze politiche sia della maggioranza che dell’opposizione.
In sintesi il documento elaborato dalla Commissione Lavoro respinge la chiusura e i licenziamenti dei lavoratori. Nel documento emerge la contrarietà alla chiusura della sede di Napoli e al licenziamento di tutti gli 845 lavoratori. In esso si precisa inoltre che non si consentirà la procedura di chiusura dell’azienda in quanto produce uno scempio sia produttivo che sociale. Si denuncia anche lo spregio degli accordi siglati due mesi fa a Roma al Ministero dello Sviluppo Economico. Il documento continua chiedendo ai sindaci di Roma e Palermo di sottoscrivere una lettera di richiesta al Presidente del Consiglio dei Ministri dove si chiede di convocare l’azienda, per il ritiro dei licenziamenti ingiustificati, e di avviare in caso contrario un’azione di rivalsa verso Almaviva per recuperare tutte le agevolazioni e i contributi sia locali che statali di cui nel frattempo hanno usufruito.
Pertanto si darà mandato all’Avvocatura comunale di intraprendere un’azione legale nei confronti della multinazionale avendo essa causato danni sociali ed economici per la sua condotta all’intera comunità. Infatti l’azienda ha usufruito opportunisticamente di tutte le agevolazioni previste. Alla Regione Campania si chiede di bloccare i finanziamenti fino ad oggi in corso a favore di Almaviva e di richiedere la restituzione dei eventuali contributi ricevuti in questi anni in caso continuasse la procedura di licenziamento.
Intanto domani martedì 25 alle ore 14, durante il primo Consiglio Metropolitano, si parlerà della vertenza Gepin. Nella stessa giornata di domani è prevista una manifestazione nazionale a sostegno della vertenza Gepin con un presidio al Mise. I lavoratori si muoveranno da via Molise 2 verso la sede centrale delle Poste e Telecomunicazioni. Infatti i lavoratori della Gepin Contact hanno perso il loro lavoro dopo che Poste Italiane ha assegnato le proprie attività con una gara d’appalto al massimo ribasso. Lotta alla illegalità del costo del lavoro al di sotto dei minimi contrattuali, regolamentazione delle gare di appalto e disincentivo alla delocalizzazioni, sono le proposte del Segretario della UilCom Campania.