Pubblicata la prima classifica stilata dal Financial Times FT 1000 – Europe’s Fastest Growing Companies, che include le società con il più alto tasso di crescita in Europa
La classifica è stata pubblicata oggi, 7 aprile, sul sito del Financial Times e sarà riportata nuovamente in un supplemento del prestigioso quotidiano il prossimo 24 aprile. Dopo quattro mesi di ricerca condotta su milioni di società europee di tutti i settori, sono state prima individuate oltre 50.000 aziende, e successivamente il Financial Times, insieme a Statista, istituto di ricerca di mercato indipendente, ha identificato le 1000 imprese con il maggior tasso di crescita di fatturato nel quadriennio 2012-2015. La Museo Cappella Sansevero Srl è in questo ranking, alla posizione 881, ed è l’unica società il cui core business è la gestione museale.
A novembre dello scorso anno, infatti, la società è stata formalmente contattata per certificare i dati già acquisiti da chi ha effettuato la ricerca e per fornirne ulteriori. Attraverso l’analisi dei dati finanziari e aziendali che le società hanno messo a disposizione è stato possibile individuare le società campioni di crescita e generare il ranking FT1000.
Robert Grange, Global Business Development Director Financial Times, e Hubertus Bitting, Chief Research Officer Statista, nella lettera ufficiale con cui hanno comunicato il prestigioso riconoscimento, hanno così commentato: “Si può essere veramente orgogliosi di far parte delle FT1000. Abbiamo, infatti, trascorso mesi a trovare queste eccellenze tra milioni di società in Europa. La nostra ricerca si componeva di società che si sono liberamente iscritte. Moltissime quelle che formalmente hanno confermato la validità delle informazioni necessarie all’iscrizione. Alla fine solo mille fanno parte della lista, tra queste il Museo Cappella Sansevero”.
Dal 2012 al 2015, infatti, il fatturato della società che gestisce la Cappella Sansevero è cresciuto complessivamente dell’85,4% in soli tre anni, soprattutto grazie all’aumento dei visitatori paganti, che sono passati dai 200mila del 2012 ai 366mila del 2015.
Sulle mille in classifica, le società del settore “Travel & Leisure”, in cui rientra il Museo Cappella Sansevero, sono solo 31, di cui appena 7 italiane (le aziende italiane di tutti i settori sono complessivamente 186), 3 delle quali sono del Sud Italia: tra queste, appunto, c’è il Museo Cappella Sansevero. Nell’ambito della categoria “Travel & Leisure”, in cui prevalgono tour operator, resort e società immobiliari, la Museo Cappella Sansevero Srl è l’unica società di gestione museale.
“Siamo orgogliosi di questo prestigioso riconoscimento – ha commentato il Presidente Fabrizio Masucci – consapevoli che il lavoro svolto in questi anni ha prodotto ottimi risultati non solo in termini di crescita, ma anche e soprattutto per la grande opportunità culturale e sociale che il Museo Cappella Sansevero sta offrendo alla città di Napoli, ai napoletani e ai numerosi turisti che ogni giorno vi giungono. Essere presenti in questo report speciale è per noi un monito a proseguire nel miglioramento dei servizi per i nostri visitatori e nella riqualificazione dell’area. Inoltre, l’inclusione di una istituzione museale in una simile classifica sta a dimostrare che con la cultura si può fare impresa, si possono creare posti di lavoro e ricchezza per tutto il territorio, contrariamente a quanto si è abituati a pensare”.
La crescita dal 2012 al 2015, periodo preso in esame dalla ricerca, è figlia di un lungo percorso di tutela e valorizzazione, iniziato nel 1990 con l’importante restauro del complesso monumentale voluto dai comproprietari (che hanno poi fondato la Museo Cappella Sansevero Srl nel 1996), continuato con il nuovo sistema di illuminazione (2009) e con le tantissime iniziative che hanno animato il tricentenario della nascita del principe di Sansevero (2010).
Nel quadriennio in questione è nata, tra le altre cose, la rassegna MeravigliArti, è stato inaugurato il nuovo sito web e sono stati attivati i profili social del Museo, e si è investito nella promozione dell’immagine e nella comunicazione. Non sono mancate iniziative per il sociale, come la visita tattile al Cristo velato per non vedenti, ed è stato ricostituito il Comitato per il restauro della Statua del Corpo di Napoli, che con la campagna “Mettiamo la testa a posto” ha reso possibile la ricollocazione di un rilevante elemento – una testa di sfinge – della Statua del Nilo, andato perduto alla metà del secolo scorso.
Il percorso è proseguito nel 2016 con operazioni di pulitura e restauro delle opere d’arte, la messa a punto di un nuovo sistema di illuminazione a LED, l’organizzazione di mostre ed eventi in sinergia con altre istituzioni e realtà culturali, e – soprattutto – con l’adozione, la riqualificazione e la pedonalizzazione dell’area antistante la Cappella Sansevero, risultato ottenuto a conclusione di un lungo iter burocratico avviato negli anni ’90 e portato a termine dall’avvocato Carmine Masucci, amministratore del complesso monumentale.
Nel 2016 si sono registrati oltre 460mila visitatori paganti. Nel febbraio 2017, infine, è stata attivata una piattaforma di ticketing online, che consente di acquistare i biglietti in anticipo e accedere rapidamente dalla fila riservata ai prenotati.