Concerto del 1° Maggio con Terroni Uniti a piazza Dante

Dopo Pontida una festa dei lavoratori a Napoli all’insegna dell’orgoglio antirazzista e meridionale

Napoli, capitale del mezzogiorno avrà il suo concertone del Primo Maggio e sarà una grande maratona di suoni e colori quella che si svolgerà a Piazza Dante dalle 14.00 fino a mezzanotte.

Un happening  che vede protagonista il collettivo Terroni Uniti e tanti altri artisti che daranno, vita ad una maratona di musica, parole e impegno sociale che avrà come grande tema il lavoro: quello che c’è, in difesa dei diritti dei lavoratori; quello che manca, a causa dell’altissimo tasso di disoccupazione che prevale soprattutto al Sud; quello che dovrebbe essere un diritto per tutti, come recita il primo articolo della Costituzione. Gran parte della città si è attivata per dar vita ad un avvenimento così importante: sono gli attivisti, gli artisti, i musicisti, i cantanti, gli studenti  che hanno organizzato il recente festival dell’orgoglio antirazzista e meridionale che si è tenuto lo scorso 22 aprile a Pontida, a cui, per questo concerto napoletano, si è aggiunto il sostegno dell’Amministrazione Comunale e di tante realtà imprenditoriali come: Musica Posse, Jesce Sole, Full Heads, Area Live, 4Raw, Suoni del sud, Ethnos festival.

Tantissimi gli artisti che si avvicenderanno sul palco di questo Primo Maggio napoletano e tra questi il collettivo “Terroni Uniti” che, con il  brano “Gente do Sud”, ha acceso un faro importante sulla tematica dell’immigrazione,  scagliandosi contro tutte le forme di razzismo dissacrando la roccaforte leghista con musica e i mille colori dell’Italia antirazzista, portando un messaggio d’accoglienza, di fratellanza e d’amore per il diverso con la canzone “Gente do Sud”  il nuovo inno antirazzista. Un primo maggio “terrone” perché i terroni difendono il proprio territorio dai rifiuti, dalla malavita, dallo sfruttamento, dalla finanza predatoria. Ed è proprio sul palco del Primo Maggio che i Terroni Uniti continueranno il loro tour dopo Pontida, perché a Napoli la festa dei lavoratori diventa la festa ribelle dei lavoratori a nero, dei lavoratori sfruttati, della manodopera dell’informale, delle vittime clandestine del caporalato. Per pretendere che Napoli sia liberata da ogni marchio, da ogni pregiudizio, da ogni politica di marginalizzazione, privatizzazione, indebitamento, sfruttamento, avvelenamento.

Un concerto gratuito per sensibilizzare coscienze, per forgiare gli adulti di domani, per riflettere sugli errori e per guardare al futuro con un senso di responsabilità che riguarda tutta la società civile.

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