De Luca e il riferimento velato a de Magistris: “Qualche amministratore fa il pallista di professione”

Il nuovo attacco del governatore della Campania, Vincenzo De Luca, al sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, avviene dai microfoni dell’emittente salernitana Lira TV

Napoli, 9 giugno – Per il presidente della Regione Campania c’è qualche amministratore che fa “il pallista di professione, non può far altro che inventarsi una scusa al giorno per nascondere la propria incapacità”. Il riferimento velato è probabilmente indirizzato al sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, con il quale De Luca non perde tempo di battibeccare a distanza un giorno sì e l’altro pure. “Io non faccio una polemica inventata – ha affermato De Luca durante il monologo settimanale a Lira tv. Le polemiche le fanno quelli che non fanno niente e hanno bisogno di darsi qualche ruolo facendo, appunto, polemica quotidiana e dicendo bestialità”. De Luca sostiene che la sua Giunta si limita “a parlare delle cose che facciamo. Il metodo delle scuse, degli alibi, è il metodo dei cialtroni, di quelli che non hanno nulla di cui parlare perché non fanno nulla”.

“Ci sono gruppetti che vanno nelle piazze di Napoli a fare ammuìna. Ebbene perde tempo chi crede di fare ammuìna e di intimidirmi perché io, per mie caratteristiche genetiche, da queste cose non mi faccio intimidere. Andate a farvi i bagni”, ha poi detto De Luca, riferendosi al confronto molto acceso avuto qualche giorno fa con una rappresentanza del Movimento di lotta – disoccupati ‘7 novembre’. “Il nome 7 novembre – ha detto ironico De Luca – non è tanto beneaugurante. Novembre non è tra i mesi più felici. Ci sono amici che mi vengono a salutare dovunque io vada. Non so se c’erano anche loro tra quelli che facevano ammuìna, sere fa, in piazza del Plebiscito, quando esprimevo cordoglio per i morti di Londra”.

“Napoli è l’unica grande città dove ci sono blocchi e proteste ogni giorno, questa è una cosa di cui dovremmo liberarci. Perde tempo chi – sottolinea De Luca – crede di fare ammuìna e di intimidirmi: andate a farvi i bagni, riposatevi. Quello che è certo è che faremo in modo che non ci sia più nulla che continui la storia degli ultimi decenni, il caos nei serbatoi di precariato per ragioni di clientela politica. Io clienti non ne voglio”.

Gran parte del discorso di De Luca sembra proprio un attacco al sindaco di Napoli de Magistris, che tuttavia il presidente della Giunta regionale della Campania non nomina, come suo solito fare. In particolare, il riferimento a de Magistris, appare più chiaro quando De Luca parla del confronto dai toni accesi avuto mercoledì 7 giugno con il Movimento di lotta – disoccupati ‘7 novembre’ (che raccoglie ex lavoratori Lsu, ndr), a margine della visita al cantiere della Cumana per la tratta Dazio-Gerolomini. In quel contesto De Luca non aveva avuto parole tenere nei confronti dell’amministrazione comunale partenopea. De Luca, parlando con l’attivista Eddy Sorge dei progetti per i lavori di pubblica utilità, aveva affermato: “Non voglio fare nessun tavolo. Non voglio perdere tempo. Oh Cristo vuoi perdere tempo? I progetti di lavoro socialmente utili li definiscono i Comuni, non la Regione che applica leggi di carattere generale”. Sorge aveva fatto notare a De Luca che i progetti sono stati fatti, ma per il governatore l’assessore alla Politiche sociali del Comune di Napoli non avrebbe lavorato bene. “Addò stà ‘o progetto? Quello che tu chiami progetto è ‘na càrta ‘e maccarùne”, aveva detto De Luca sbraitando.

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