La psichiatria, ma forse meglio la psicanalisi, prova a monitorare il cervello in tilt di genitori che, stressati dagli abnormi ritmi della società post moderna, dimenticano nell’auto i figli da portare all’asilo o alle nonne baby sitter per ritrovarli uccisi dal caldo
Non c’è giustificazione per queste mamme e papà, ma una forma, seppure esageratamente benevola di comprensione, prova a escludere con generosità il dolo. Altro è l’incredibile severità di una madre che punire la figlioletta di due anni perché si rifiutava di uscire dall’auto, l’ha chiusa dentro insieme al fratellino di sedici mesi e li ha così uccisi. Sono morti per la temperatura torrida dell’abitacolo.
La donna, Cynthia Marie Randolph ha ventiquattro anni, è stata arrestata. La tragedia è avvenuta nei pressi di Lake Weatherford, Texas. Ha sbalordito la sua giustificazione: “Volevo dare una lezione a mia figlia”. La sciagurata madre ha osato mentire per ben due volte. Ha accusato la bambina di aver chiuso l’auto dall’interno, ma l’ha chiusa lei dall’esterno, ha infranto il vetro del finestrino per simulare in incidente. Andata a casa dopo aver condannato a morte i due figli, la giovane donna ha fumato un paio di sigarette alla marijuana e si è addormentata per tre ore prima di tornare all’auto, rovente per la temperatura all’esterno di trentasei gradi. Attenuanti? Zero.