Incendi sul Vesuvio, in Italia mancano i Canadair e la Francia ne manda 2. Di Maio su Fb: “Silenzio autorità è vergognoso”

Il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, in un post pubblicato su Facebook, spiega che ora “non serve fare polemica” ma “serve subito che gli altri Paesi europei ci inviino i loro aerei per spegnere le fiamme”

Ora non serve fare polemica, dobbiamo solo rimboccarci le maniche e aiutare le aree colpite, serve subito che gli altri Paesi europei ci inviino i loro aerei per spegnere le fiamme, così come l’Italia ha fatto con il Portogallo qualche settimana fa”. Lo ha scritto su Facebook il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, in merito agli incendi che, ormai da giorni, stanno funestando le colline del Vesuvio e che hanno già bruciato oltre 100 ettari di terreno. Il vicepresidente ha annunciato che sono in arrivo dalla Francia 3 aerei, di cui 2 Canadair.

“Ieri sera, finito il lavoro alla Camera, mi sono immediatamente recato al Parco nazionale del Vesuvio o (sarebbe più giusto dire) quel che ne rimane”, ha affermato Di Maio, sottolineando come “vedere incendi di questa portata in Sicilia, Campania, Calabria e Lazio, e il silenzio di autorità e carta stampata è a dir poco vergognoso”. “Voglio invece ringraziare i vigili del fuoco e le forze dell’ordine che stanno dando l’anima per domare gli incendi ed evacuare le persone”, ha proseguito il vicepresidente.

“Le fiamme ieri sera avevano raggiunto Ottaviano e stamattina mi arrivano telefonate allarmanti da San Giuseppe Vesuviano: la cenere dalla provincia di Napoli è arrivata fino alla provincia di Avellino. Sono stato tutta la sera al telefono con le ambasciate degli altri Stati europei per chiedere l’invio dei loro Canadair, perché quelli a disposizione purtroppo non sono abbastanza”, ha detto ancora Di Maio.

Se il vicepresidente della Camera evita di fare polemica, ma dimostra un impegno encomiabile, certamente va detto che gli incendi potevano e dovevano essere evitati, con l’ausilio della tecnologia esistente, quindi anche con i droni. Appare incredibile, inoltre, che il nostro Paese non disponga di abbastanza Canadair e sia costretto a chiederne in prestito ad altri Stati europei. Come più volte avvenuto in passato, poi, la politica locale si è svegliata tardi. Incendi di piccola entità, nella zona Vesuviana, erano già avvenuti a giugno, ma solo 8 giorni fa la Regione Campania ha disposto lo stato di grave pericolosità per gli incendi boschivi, dal 4 luglio al 30 settembre 2017. La Regione in questo modo ha decretato “il divieto assoluto di bruciatura di vegetali, loro residui o altri materiali connessi all’esercizio delle attività agricole nei terreni agricoli, anche se incolti, degli orti, parchi e giardini pubblici e privati, nonché la combustione di residui vegetali forestali”.

Inoltre, sempre la Regione Campania, rifiutò il coinvolgimento dei Vigili del Fuoco nella prevenzione degli incendi boschivi. In una lettera, indirizzata ai sindacati di categoria e firmata da Giovanni Nanni, Direttore regionale dei Vigili del fuoco in Campania, è scritto: “Si comunica che la Regione Campania, più volte sollecitata, ha rappresentato la propria indisponibilità alla stipula di una convenzione che preveda il coinvolgimento dei Vigili del Fuoco nelle attività di lotta attiva e prevenzione degli incendi boschivi”. La Regione si è limitata a ribadire “la richiesta di collaborazione, come fissata per gli anni passati, con l’impiego di personale nelle attività di spegnimento degli incendi di interfaccia e a tutela di beni e persone”. Dove per incendi di interfaccia si intende gli incendi che minacciano aree abitate nei pressi di zone naturali e rurali.

Alla luce di quanto detto, c’è la sensazione che si sarebbe potuto fare molto di più per spegnere sul nascere i roghi appiccati da veri e propri criminali, che troppo spesso e frettolosamente sono definiti semplici piromani.

FOTO: tratta da ansa.it

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