Ritardi nei lavori allo stadio San Paolo: lite De Laurentiis-de Magistris

Botta e risposta con de Magistris su stadio San Paolo ed accuse al fratello Claudio de Magistris

Napoli, 11 maggio – Una lite accesa quella andata in scena tra il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis e il sindaco di Napoli Luigi de Magistris. Durante una conferenza stampa, il presidente della SSC Napoli, ha accusato il Comune di Napoli e, nello specifico il sindaco, di ritardare i lavori allo stadio San Paolo. L’accusa rivolta al sindaco è specifica: non usufruendo del credito sportivo, ma aspettando i fondi delle Universiadi, avrebbe così favorito il fratello, Claudio de Magistris, che lavora nel settore della musica al fine di organizzare i concerti.

Il presidente del Napoli afferma: ”Mi sono sentito dire da Auricchio (capo di gabinetto del Comune di Napoli, ndr) che dobbiamo fare i lavori allo stadio San Paolo a settembre, ottobre. Ma io ti ‘ammazzo’, gli ho detto, vuoi farli quando c’è la Champions e penalizzare il tifoso chiudendo settori?”

Non tarda ad arrivare la risposta di de Magistris che precisa: “Spiace che ogni volta che il presidente De Laurentiis non sa cosa dire, eserciti l’insulto verbale nei confronti nostri. E questo spiace davvero perché riteniamo che in questo momento la città di tutto abbia bisogno, tranne che del rancore, della volontà di dividere e di non contribuire a portare a casa risultati storici per la città”.

E continua dicendo: “Proprio mentre il presidente esterna, stiamo portando a casa un risultato che la città non aveva mai ottenuto, ossia un finanziamento che consentirà di far tornare il San Paolo nello splendore che merita, completamente ristrutturato, con soldi e tempi certi, senza che questo crei difficoltà alla squadra o ai tifosi. Se qualcuno ha altri binari noi non ne abbiamo e si perderà questo finanziamento. Il presidente afferma anche diverse cose dal contenuto diffamatorio. In questo momento non ne parlo, è materia giudiziaria,ma – aggiunge – vorrei solo sottolineare che i concerti non c’entrano nulla, c’è un unico concerto che unisce il popolo napoletano, i tifosi e la città tutta, quello del  7 giugno per Pino Daniele che non incide per nulla sui lavori e come sa anche il presidente non c’entra per nulla mio fratello. Continueremo nella nostra azione perché amiamo la città ed il San Paolo e non possiamo vederlo così. Non dico che ci saremmo aspettati l’applauso, ma che domani almeno leggeremo le scuse del presidente e si sarà trattato solo di un colpo di sole”.

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