Continua la scia di morte dei migranti provocata dai naufragi: l’ultimo quello della scorsa notte avvenuto intorno al largo di Cesme, in seguito al quale 6 bambini hanno perso la vita.
L’imbarcazione afghana, con a bordo un numero indefinito di migranti, tentava di raggiungere la Grecia quando, per cause probabilmente legate al mal tempo, alle 2.30 circa della notte si è rovesciata al largo di Cesme, nella provincia di Smirne (Turchia). Stando all’agenzia turca Anadolu, 5 migranti sono stati tratti in salvo dalla Guardia Costiera di Ankara (tra cui un ragazzino di 12 anni), 6 bambini tra cui 1 neonato sono stati ritrovati senza vita, mentre risultano ancora altri dispersi.
Nelle stesse ore del naufragio, è stato ritrovato sulla spiaggia di Pirlanta (a Cesme) il corpo di una bimba siriana di appena 5 anni. La bimba, Sajida Ali, che ha amaramente riportato alla memoria il piccolo Aylan Kurdi, bimbo siriano ritrovato morto su una spiaggia di Bodrum la cui fotografia scosse seriamente per la prima volta i governi e l’opinione pubblica europea, sarebbe annegata in un naufragio di alcuni giorni fa, ma le stragi di migranti non finiscono qua’.
Un’altra imbarcazione si è ribaltata a causa delle cattive condizioni meteorologiche causando la morte di 11 subsahariani. Il barcone era partito da Bojador nel Sahara occidentale ed era diretto nelle Isole Canarie; la Ong turca (organizzazione non governativa) aveva perso i contatti con l’imbarcazione alle 3 di notte di lunedì (le 4 in Italia) dopo che la barca di migranti aveva navigato circa 100 chilometri a sud di Bojador, regione sotto occupazione del Marocco.
Al momento non si conosce la sorte delle altre 28 persone a bordo, né la loro nazionalità.