Bassolino lascia il Pd, de Magistris: “Siamo per il dialogo se rivede i propri giudizi”

Il sindaco commenta la decisione dell’ex governatore Campania, Antonio Bassolino, di lasciare il Partito Democratico. La risposta di Bassolino: “Il dialogo è fatto di condivisione e critica senza la quale non si darebbe mano alla città”

Napoli, 2 novembre – “Se Bassolino dovesse passare dalla critica, a volte troppo ingiusta a volte un po’ fondata ma sempre legittima, a un atteggiamento più dialogante nei confronti dell’Amministrazione non potremmo che esserne contenti”. Lo afferma il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, commentando ai microfoni di Radio Crc la decisione dell’ex governatore della Campania, Antonio Bassolino, di lasciare il Partito Democratico. “Noi – aggiunge Magistris – siamo sempre per il dialogo, anche con chi viene da campo avverso e rivede un po’ i propri giudizi e le proprie posizioni”.

Pronta la risposta di Bassolino. “Il dialogo – dice l’ex governatore ai microfoni del quotidiano La Repubblica è fatto di condivisione e critica senza la quale non si darebbe mano alla città”. “Io – spiega Bassolino – non ho mai detto cose cattive contro de Magistris, se si può fare qualcosa di buono per la città io sono contento. Quando vedo cose che non vanno mi dispiaccio e cerco di fare segnalazioni, come nel caso di piazza Garibaldi che era in pessime condizioni, poi c’è stato qualche qualche blitz della questura e ora tutto è tornato come prima. Oggi, ad esempio, sono andato a correre al Parco Virgiliano che è ancora chiuso, perché manca una carta, per colpa della burocrazia. Faccio delle segnalazioni, anche con ironia, come quando scrivo sui social ‘dite a de Magistris di dire al Sindaco di Napoli…’”.

Ad annunciare il mancato rinnovo della tessera del Pd è stato nella giornata di ieri lo stesso Bassolino. “Non ho rinnovato la tessera. Il mio è un addio. Doloroso, aggiungo”, ha detto durante un’intervista al Corriere della sera. “Imporre la fiducia sul Rosatellum è stato un errore – ha aggiunto – perché si è impedito di migliorare la legge e si è prodotto un danno alla democrazia, nel senso della decisione politica e della partecipazione. Si poteva introdurre il voto disgiunto o avere meno nominati. Invece ci sarà un ritorno a 25 anni fa, quando la sera del voto non sapevamo chi avrebbe governato. Questa legge rischia poi di alimentare il voto di protesta”.

Altra goccia che ha fatto traboccare un vaso, evidentemente per Bassolino già colmo, è stata la mozione del Pd su Bankitalia. “È stata una rottura assoluta con il mondo da cui provengo, quello del rispetto istituzionale, dello stile…il Pd è arrivato a creare problemi sul piano internazionale e su quello interno imbarazzando Palazzo Chigi e Quirinale”.

Possibile che Bassolino decida di aderire prima o poi ad Articolo 1-Mdp, ma per ora l’ex governatore sembra restio a lanciarsi in una nuova avventura politica. “La prospettiva – ha detto – resta quella a cui ho lavorato sin dagli anni Novanta, quando fui eletto sindaco di Napoli: la ricostruzione del centrosinistra”.

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