Il primo cittadino, Luigi de Magistris, ha commentato l’emergenza baby gang a Napoli dopo gli ultimi episodi di violenza delle scorse ore
Napoli, 15 gennaio – “Da ex magistrato e da sindaco oggi c’è bisogno, e sono contento che il ministro dell’Interno abbia deciso di venire nella nostra città, che la risposta più importante e immediata venga data da chi ha il dovere di prevenire i reati e individuarne i responsabili. Controllo del territorio, forze di polizia, più risorse umane materiali ed economiche, considerare quella che viene definita la cosiddetta criminalità comune o criminalità minorile una priorità nelle investigazioni e azioni giudiziarie”. Lo ha affermato il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, commentando l’emergenza baby gang in città, dopo gli ultimi episodi di violenza delle scorse ore. Il primo cittadino ha parlato coi cronisti a margine della intitolazione del largo in via Vetriera a Chiaia a Maurizio Estate, il ragazzo assassinato nel 1993 per aver sventato uno scippo.
“Avendo fatto il magistrato – ha proseguito de Magistris –, credo che questi fattori non vengano ritenuti delle priorità. Sono fenomeni che la persone vivono sulla propria pelle, basta chiederlo alle mamme e ai papà dei figli brutalmente aggrediti e non è più accettabile che ci siano migliaia di sentenze passate in giudicato, colpevoli individuati e sentenze che non vengono eseguite. Se non mettiamo in campo lo Stato, la certezza della pena e l’azione di tutte le collettività rischiamo che Arturo e gli altri non siano gli ultimi ma i tanti di una lunga serie. C’è bisogno da parte di chi ha la possibilità di implementare le risorse in campo queste azioni. Ci sono priorità per tutti, ma oggi la più importante è il controllo del territorio, la prevenzione e l’individuazione dei responsabili”.
Il primo cittadino si è detto d’accordo con chi chiede siano dati più poteri ai sindaci. “Il sindaco viene chiamato sempre in causa, anche quando non ha nessun potere e nessuna responsabilità. Per questo sono assolutamente favorevole al fatto che ai sindaci vengano dati più mezzi, per poter assumere più polizia municipale, più risorse economiche, e anche più poteri normativi. Il sindaco è l’istituzione più vicina al cittadino, ne conosce gli umori, le preoccupazioni e le speranze. Noi ci siamo, io non mi sono mai tirato indietro, anche quando ho elencato i pericoli che potevano scaturire da fenomeni di emulazione. Sono per strada vicino alle forze dell’ordine, alla magistratura e alle azioni di governo quando vanno nella giusta direzione, e le critico quando ci sono omissioni e lacune”.
“Mi auguro – ha concluso il primo cittadino – che non si trasformi questo momento in propaganda elettorale ma in azioni concrete. Io chiedo controllo del territorio da parte delle forze di polizia ordinaria, che non è militarizzazione ma forza di uno stato democratico che mette insieme polizia e cittadini. La militarizzazione è un termine che a volte piace a chi non vuole fare niente”.